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Green pass, Regione Lazio ancora ko: settimane di attesa. E’ rivolta sui social

by Ilaria Paoletti
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Green pass

 

Roma, 20 ago – E’ ancora un incubo nella Regione Lazio quello “cibernetico” targato Zingaretti e co: dopo l’attacco hacker i cittadini “ligi alle regole” che si sono vaccinati ancora non riescono a scaricare il Green pass con conseguenti settimane di attesa e disagi vari, soprattutto nel lavoro.

Green pass, Regione Lazio ancora ko

Dopo il famigerato attacco hacker (oppure sbadatezza di un dipendente o del figlio del dipendente, insomma, ancora non si sa, ma forse c’entrano i siti porno) subito dal sito e dal database della salute che risponde alla regione Lazio, migliaia di cittadini che intendevano dotarsi del lasciapassare verde, anche quelli che hanno completato l’intero ciclo vaccinale, stentano a ricevere ancora il codice che, per molti, significa anche poter lavorare. Ancora  manca la trasmissione dei dati dalla Regione al Ministero.

Gli obblighi da settembre

Sovente la vaccinazione non risulta e cercare di raccapezzarci qualcosa equivale a ritrovarsi rimbalzati numeri di telefono, link e uffici, un vero e proprio inferno burocratico che porta comunque a ben poco. Intanto il tempo stringe: al di là delle opinioni sul Green pass, infatti, dal primo settembre la certificazione verde voluta dal governo Draghi sarà necessaria anche per accedere a molti posti di lavoro.

E la protesta si fa social

I cittadini corrono ai ripari col moderno passaparola, ovvero i social: uno degli hashtag in trend topic di Twitter è infatti #greenpasslazio. E viene seguito non solo per chiedere informazioni ma anche per chiedere giustizia. C’è chi protesta perché il green pass scaricato dal link mandato dal Ministero della salute  non risulta valido, chi  lamenta ritardi di 20 giorni. E chi, su Facebook, mette su un Gruppo di consigli per tutti quelli che si trovano nella stessa situazione. Insomma, che sia stato un bimbo capriccioso, un dipendente o un gatto che passeggiava sulla tastiera a dare il via al famigerato “attacco hacker”, adesso non c’è tempo da perdere. Se le istituzioni impongono un’obbligatorietà e poi deficitano nel realizzarla, non sono i cittadini a dover scontare le ulteriori conseguenze di una situazione assurda.

Ilaria Paoletti

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1 commento

nuccioviglietti 23 Agosto 2021 - 9:54

Quando per sentirti libero abbisogni di un lasciapassare… prendi coscienza di… no essere più minimamente libero affatto!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/

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