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Gli antagonisti diventano “il quartiere”: “Repubblica” fa propaganda sugli immigrati alla Montello

by Emmanuel Raffaele
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122257206-228dddc8-13df-40ac-bc7f-c3ad3474eed4Milano, 2 nov – Al presidio di CasaPound e Lega Nord sono presenti “alcuni residenti”, a quello antifascista c’è “il quartiere”, ci sono “i residenti”. Questa è la cronaca secondo “Repubblica“. Niente di nuovo, ma l’intento propagandistico è evidente se, dopo il pezzo del 31 ottobre relativo al presidio “contro l’arrivo dei migranti alla Montello“, la pagina Facebook di Repubblica Milano, oltre a ben due dirette dalla “festa” del Comitato Zona 8 Solidale, in un solo giorno ha proposto i seguenti post: “Milano, i profughi della Montello incontrano il quartiere: gli abbracci di benvenuto“; “Milano, viaggio nella caserma Montello: la nuova casa dei rifugiati“; “Profughi, a Milano il quartiere fa festa. Cibo, musica e teatro: “Sì all’accoglienza”; “Profughi, le due anime di Milano: dopo la protesta, la festa per l’accoglienza nel quartiere” ed, infine, “Sfila la Milano che non accoglie: in centinaia contro i profughi alla Montello”, così introdotto: “Le paure e i pregiudizi dietro le bandiere di Casa Pound. Sentite cosa teme chi dice no”. Stando al quotidiano diretto da Mario Calabresi, “si fa festa a Milano”, alla Montello è in corso “il benvenuto dei residenti” e chi è contrario a cedere una caserma a dei richiedenti asilo è animato da pregiudizi.

120930045-86622941-4c8c-4a9a-bf02-0e12ba6651d7Ma il quartiere che fa festa è una grossa bugia e la quantità di articoli dedicati al tema in un solo giorno è propaganda sfacciata, tanto più che nelle foto pubblicate dal giornale si distinguono a più riprese bandiere antifasciste e slogan militanti e i numeri per parlare di un quartiere che accoglie decisamente non ci sono. Nel servizio, tra gli intervistati, non si ascoltano storie di guerra (ammesso che ciò sia un buon motivo per far entrare chiunque). Un ragazzo etiope, Zaccaria, in un buon inglese, invece, spiega: “sono qui per avere una vita migliore, per trovare un lavoro, una nuova vita“. E con discreta dialettica, nel solito furbo fraintendimento delle argomentazioni contrarie, afferma: “Siamo esseri umani come tutti gli altri. E gli esseri umani vanno rispettati”. Repubblica ha trovato il volto buono adatto allo schermo e gli dà spazio. Ma ciò che conferma è una cosa semplice: si tratta di “migranti economici”. I profughi veri, in questa ondata migratoria continua verso le nostre coste, sono una piccola minoranza. Ed a volerli qui è chi, contrario ideologicamente all’idea di Stato, non accetta l’idea delle frontiere e del diritto. 151356789-8952a744-7985-42b2-97dd-df3d13f7104dSono i figli della borghesia progressista che anima la maggior parte delle redazioni dei giornali e che in questi giorni, così come Repubblica, si stanno concentrando a sputare su “chi fa come Goro”. Sono loro a fare festa, sono loro a correre incontro ai migranti fatti sfilare fuori dalla caserma come animali da zoo, per prendersi gli abbracci dei buoni che teatralmente gridano “Welcome“, approcciandosi a quei ragazzoni come fossero bambini, ricordando tanto le suore che, in un video, animavano i migranti con canzonette da baby dance, tutto ciò rivelando un senso di superiorità che, questo si, è autenticamente razzista. Sono loro che stanno vincendo, non certo i cittadini italiani, tanto meno l’Africa.

Emmanuel Raffaele

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nemesi 2 Novembre 2016 - 4:11

ho visto un pò di foto di questo party di benvenuto…in alcune di queste si vedono africani allenarsi a tirare a pugni (bella idea non c’è male) in altre donne “antifa” al solito non bellissime (parere personale tutelato dalla Costituzione) in altre la spaghettata “antifa”…..il punto è…finita la festa,qualcuno degli Italiani solidali (non come quelli di Capalbio OPS ! Goro..) sarà in grado di suggerire quale posto di lavoro vero riservare a questi trecento africani ? o finista la pasta tutti a casa e ci pensino gli altri ?

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