Firenze, 15 mag – Negli ultimi anni il Centro Popolare Autogestito di Firenze Sud è stato spesso al centro di polemiche. A scatenarle, principalmente, Matteo Renzi, reo di aver progettato la trasformazione dell’ex scuola Don Facibeni in nuovi asili nido. Nonostante la previsione dell’utilizzo di strutture attualmente occupate abusivamente per ricavare spazi pubblici fosse prevista nel programma elettorale dell’attuale premier, la struttura presente nel quartiere Gavinana di Firenze è rimasta nelle mani dei gruppi antagonisti di sinistra.
Che quella di Renzi fosse, appunto, mera campagna elettorale, lo hanno dimostrato i fatti dei giorni scorsi.
Riportiamoli con ordine. Nella giornata di martedì, la Provincia di Firenze decide di staccare la luce del palazzone di via Villamagna. Più precisamente, decide di non continuare a utilizzare soldi pubblici per pagare all’Enel le utenze del CPA. Appresa la notizia, una trentina di attivisti del centro sociale si sono diretti sotto il comitato elettorale del candidato sindaco del Pd Dario Nardella per protestare in maniera molto accesa. La cosa può sembrare strana: perché protestare contro il sindaco di Firenze se a staccare la luce è stata la Provincia? Fatto sta che la Questura viene informata della manifestazione e si mette immediatamente in contatto con il Sindaco Nardella e la Provincia di Firenze. A questo punto il capo staff del sindaco del Partito Democratico, Alessia Bettini, incontra una rappresentanza del Cpa per avere maggiori informazioni sulla vicenda. Capita la situazione, il Partito Democratico si mobilita ed ottiene il riallacciamento della corrente elettrica.
Una vicenda surreale: Questura, Partito Democratico, Sindaco e Provincia al servizio di un centro sociale. Le vittime, come sempre, i cittadini fiorentini costretti per l’ennesima volta ad assistere allo sperpero di denaro pubblico in favore della sinistra antagonista.
La rottamazione di Renzi e Nardella, al fine di mantenere il consenso, prevede continui regali agli amici dei centri sociali, e non solo. Triste dirlo, ma si tratta di una storia di ordinaria amministrazione nella rossa Firenze.
Renato Montagnolo