Roma, 27 ago — Non solo non fa dietrofront e non chiede scusa, ma rilancia pure rincarando la dose: signore e signori, ecco la sinistra, qui incarnata nel personaggio (personalità è un termino troppo lusinghiero) di Tomaso Montanari. Che prima insozza la memoria dei martiri delle foibe parlando di «falsificazione storica» sputando di fatto, sugli eccidi di migliaia di italiani compiuti dai partigiani titini. Poi reagisce alla doverosa levata di scudi contro le sue dichiarazioni parlando di «cloaca fascista» riguardo la corale richiesta di dimissioni da rettore dell’Università di Siena. Non pago, intervistato da AdnKronos ritorna ad attaccare la destra italiana accusandola di essersi inventata tutto.
Montanari non fa dietrofront
Abbiamo preso tutti un abbaglio, quindi, quando ha scritto della «falsificazione storica». Prima finge di correggere impercettibilmente il tiro. «La destra italiana sta equivocando, ci sta marciando, sta inventando tutto. Per fortuna c’è un testo pubblicato. Nessuno nega le foibe, ma è l’uso strumentale, politico che la destra neofascista fa delle foibe che contesto». Lui è dalla parte della ragione e la destra nel torto perché «cerca di ingigantire le foibe e soprattutto cerca di equipararla alla Shoah, dopo aver ottenuto una Giornata del Ricordo messa in calendario. La falsificazione storica è aver creato quella giornata in contrapposizione alla Giornata della Shoah. Questa è la falsificazione, l’equiparazione dei due tragici eventi».
“Il Giorno del ricordo è fascista e va abolita”
Poi cerca di banalizzare la tragedia delle foibe. «Pagina tragica», dice Montanari «purtroppo come tante altre. Come i bombardamenti americani o quelli degli alleati sulle città italiane, come le bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki». E quindi? Gli eccidi dei titini non meritano si essere commemorati? Assolutamente no, afferma Montanati citando lo storico Eric Gobetti. «”La Giornata del Ricordo, come è stata concepita è il momento in cui la versione del neo fascismo italiano diventa la versione ufficiale dello Stato”, parole sue che condivido». Poi getta del tutto la maschera. «E’ una legge dei neofascisti. Secondo me andrebbe cancellata».
Mollicone (FdI): “Dichiarazioni aberranti”
Alle indegne parole di Montanari ha risposto il deputato Federico Mollicone, capogruppo di FdI in commissione Cultura alla Camera. Il politico affida il suo pensiero a un post su Facebook parlando di «dichiarazioni aberranti che non giungono da uno sbandato nostalgico di Tito e Stalin, ma da un accademico. Un vero cattivo maestro indegno di ricoprire qualsiasi incarico all’interno delle istituzioni universitarie. Le foibe sono state un dramma nazionale chi le nega compie un atto gravissimo, che va contro la legge. Ricordiamo, infatti, che il Giorno del Ricordo è stabilito per legge. Montanari farebbe bene a dimettersi e a dedicare il proprio tempo a una profonda riflessione o, perché no, a intraprendere un viaggio a Basovizza per toccare con mano l’orrore da lui stesso negato».
Cristina Gauri
4 comments
Ringraziamo piuttosto questi rettori “estroversi” che consentono a tutto il popolo di intravvedere un po’ del reale decadimento universitario… Bravo T. Montanari vai avanti così, siamo tutti orecchie! Pendiamo dalla tua cloaca, ormai ben protetti!
Il tuo deposito di materia grigia è contaminato, la materia è inquinata, non buttarti a mare perché ci sono ancora bagnanti.
[…] in cui la versione del neo fascismo italiano diventa la versione ufficiale dello Stato”. E dunque uscirsene con disdicevole amenità: “E’ una legge dei neofascisti Secondo me andrebbe […]
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