Roma, 28 nov – Dopo il caso del 29 settembre per le due famiglie Ruga (capofamiglia disoccupato, un figlio disabile) e Preda (anziana disabile) in via del Colosseo a Roma, abbiamo assistito all’ordine di sgombero del 24 novembre per la famiglia di Emmanuel Mariani (monoreddito, tre figli di cui una disabile al 100%), e l’ordine di sgombero del 19 novembre per la signora Mirella Scuccato (75 anni, invalida al 100%). Diversi punti in comune tra tutti e quattro i soggetti: A) erano affittuari in alloggi del Comune di Roma; B) vivevano in quelle case da decenni; C) erano o avevano in famiglia persone disabili; D) sono considerati “occupanti senza titolo”. E’ un po troppo per pensare sia un caso, diciamo che ci si accanisce contro soggetti sulla carta debolissimi, destinati a soccombere. Magari per testare la prassi che prevede di renderli “abusivi” e quindi se non sgomberano incriminabili per gli art. 630 e 633 bis del codice penale, e se resistono anche per l’art. 337. Allo sgombero provvederanno i “Pizzardoni da Guerra” del sindaco, un corpo scelto di 60 uomini in armi che abbiamo visto in azione in Via del Colosseo: addestrati magari per combattere l’Isis ora che il Califfo ha altri grattacapi si tengono in forma con le donne anziane.
Trasformare il cittadino in “abusivo” è del resto il sistema migliore per cacciarlo da casa: subito ci sarà qualche giornale che ci monta il pezzo sugli abusivi che godono di furbeschi privilegi sottraendo gli appartamenti alle legittime graduatorie di assegnazione, e sindaco e “Pizzardoni da Guerra” diventano i “Giusti” che con fermezza ripristinano la “Legalità”, fra il plauso generale di chi crede a queste fandonie o di chi non vede l’ora di sfrattare i propri inquilini e “andare sul mercato” a intascare rendite più saporite. Nel caso delle famiglie Ruga e Preda, seguite da vicino da Il Primato Nazionale essi non erano affatto “occupati abusivi”. Dopo aver pagato per 30 anni (proprio 30 anni) quello che il Comune di Roma chiedeva con apposito bollettino di c/c senza mai regolarizzarli con un contratto, infine il loro diritto alla regolarizzazione era disceso dalla Legge 431/1998 art. 2 comma3, ripresa nella Delibera n. 165 del 11/6/2014 del Consiglio Comunale di Roma, da cui la Proposta di “rinnovo del contratto di affitto” del Comune di Roma del 15/6/2015 prot. 16307 (Laura Preda) e prot. 16303 (Massimo Ruga), accettata nei termini dei due soggetti e quindi esecutiva. Come se non bastasse che non fossero “abusivi” lo confermano due documenti della Agenzia delle Entrate: – Risoluzione n. 153E del 21/7/2003 e Circolare n. 43 del 9/7/2007 Ciò nonostante sono stati incriminati per gli art. Art. 630 (occupazione abusiva) Art. 633 bis (occupazione di edifici pubblici (manco fosse la Prefettura!) Art. 110 occupazione abusiva in concorso di terzi, e Art. 337 resistenza a pubblico ufficiale. Pure la ragazzina diciottenne che dormiva in casa sua è stata incriminata!
Invece per la famiglia di Emmanuel Mariani e la signora Mirella Scuccato è un “riesame” a dieci anni di distanza della loro assegnazione che li trasforma in “Abusivi”, e a quanto si legge sulla stampa sarebbero 288 le assegnazioni che verranno contestate, a motivo che i funzionari comunali che le decisero sono finiti, in tempi imprecisati, sotto inchiesta. E quindi niente colpa o dolo da parte dei due soggetti ma una “presunzione” (cioè una pura congettura) che basta però a cacciarli di casa. Una scusa pura e semplice come visto a Via del Colosseo. Perchè? E’ necessario cercare una logica nell’operato della Giunta Raggi altrimenti si potrebbe pensare che siano tutti impazziti, travolti da situazioni che non sanno gestire. Ma si può seguire una ipotesi: i famosi “migranti”. Dieci, venti, o trenta anni fa i “migranti” non c’erano (o erano pochissimi) ed era naturale che le case pubbliche andassero tutte agli italiani. Ma oggi le graduatorie prevedono che le case pubbliche siano assegnate agli italiani, ai cittadini comunitari e ai cittadini extracomunitari. Sgombrando una casa da un italiano “abusivo” questa viene rimessa in graduatoria dove partecipano tutti, e basta guardare questa pagina delle assegnazioni del Comune di Siena trovata in rete per rendersi conto: gli italiani sono 8 su 35, il 22%.
E’ possibile che a Roma si stia perseguendo questo disegno? E’ possibile, esiste una corrente di pensiero “radical chic” che lo prevede. La parola “italiani” per loro già puzza di populista-razzista-fascista, e quindi gli italiani si devono dividere quel poco di “Stato Sociale” che è rimasto con tutte le genti del mondo, alla pari. Purchè non vadano a Capalbio, i migranti: allora scattano i ricorsi al TAR che danno ragione ai Radical Chic e il Sig. Prefetto subito ritira l’ordinanza: Capalbio – Comune Demigrantizzato”. Del resto, bontà loro, mica li escludono dalle graduatorie gli italiani, gli concedono ancora di mettersi in fila con la marea di Ashraf, Zvitlana, Wilson, Mubiodin, Tenaziz… tutto legale, legalissimo. Se vanno bene questi primi test su anziani e disabili si crea il precedente, da ripetere poi in grande stile, anche ad esempio non rinnovando i contratti di affitto. Poi uno si rimette in fila insieme ai migranti. Basta testare l’acquiescenza di chi terrorizzato dal fare la stessa fine gira la testa e finge di non vedere. Ma ho l’impressione che sul concetto di legalità i romani e il sindaco Raggi si fossero capiti male, magari lo avrebbe dovuto specificare prima delle elezioni.
Luigi Di Stefano
1 commento
…ma davvero abbiamo un reparto speciale di vigili urbani a Roma ?
fantastico,dopo il “Nono” quelli del GOI ed 17° AM…
vigili urbani paracadutisti !
lascia stare che ISIS fino a qualche tempo fa “volantinava”il web con le sprezzanti parole programmatiche come “CONQUERING ROME !” e adesso non più.
sta a vedere che hanno sentito dell’esistenza di questi “INC” de noantri !