Bologna, 17 feb — Nonostante la propaganda martellante delle ultime settimane, alla stragrande maggioranza degli italiani non va proprio giù l’idea di integrare l’alimentazione mediterranea — che è già perfetta così come è — con prodotti derivati da larve e insetti nel nome della «sostenibilità ambientale»; alcuni, poi, sono particolarmente infervorati dal tema da arrivare a minacciare via social tutti quegli esercenti che «tradiscono» aderendo alla novità e che iniziano a introdurre ingredienti striscianti o a sei zampe nei propri menù. Come a Bologna, dove alcuni utenti social hanno storto il naso alla notizia dell’iniziativa intrapresa dalla pizzeria Almiro, dove i gestori stanno sperimentando una forma di integrazione della farina di grilli all’interno di alcuni impasti per pizza.
Farina di grilli nell’impasto della pizza: utenti social minacciano pizzaioli
I pizzaioli coinvolti nell’iniziativa (e bersaglio delle minacce) sono Giuseppe Rosa detto Pino, titolare della pizzeria Almiro di Osteria Grande, e Claudio Voci, epidemiologo torinese. Alla notizia dell’autorizzazione Ue alla commercializzazione della farina parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (grillo domestico) hanno fiutato un’eventuale, futura occasione di business e di «innovazione», come se la pizza avesse bisogno di essere innovata per rimanere competitiva. «Al momento abbiamo cominciato con un 10-15% unito a una farina gluten free» illustra il signor Pino, «ma l’obiettivo è di riuscire ad aumentare la percentuale e, chissà, magari anche in un impasto a base di farine tradizionali. Ma il focus resta su quelle per celiaci». Di certo, per ora, non è un’operazione di marketing «perché, al momento, il costo è di circa 60 euro al chilo». Dunque perché questa contaminazione? «È il futuro, un’intuizione in cui credere per una valida opzione in più».
Ad alcuni questo “futuro” non piace
In questo «futuro» investono e credono fermamente Rosa e Voci; un tantino meno le decine di utenti Facebook che hanno insultato e minacciato il pizzaiolo bolognese. Qualcuno, stando a quanto riferisce il diretto interessato, è arrivato ad hackerargli il profilo. «Lo spavento e il profilo Facebook hackerato mi hanno portato a fare denuncia alla Polizia Postale — racconta al Corriere — quindi meglio non affrettare troppo le cose. C’è probabilmente bisogno di una diversa sensibilità, un lavoro culturale prima che venga accettata con più facilità». Oppure gli italiani mal digeriscono, è proprio il caso si dirlo, la forzatura degli ultimi tempi verso il consumo di prodotti derivati da insetti. Evidentemente, la pizza alla farina di grilli per alcuni ha rappresentato il segno che non va oltrepassato.
Cristina Gauri
4 comments
Le minacce non servono, contano i fatti…
Come mai gli eco democratici di sinistra fanno differenza tra la vita di un grillo e quella di pollo?… Meglio non dirglielo che altrimenti ci fanno mangiare plancton … UE..vafffffff
Il World economic forum di Schwab dice che entro il 2030 non avremo niente e saremo felici e quindi partono le leggine sulla sostenibilità delle abitazioni per levarci la proprieta della casa.Gli usurai mondialisti ci vogliono senza identità religiosa,famigliare,nazionale e sessuale per avere individui manipolabili sin dalla nascita che mangiano insetti tossici, prendono veleni genici sperimentali anche mortali mentre pagano loro l’affitto delle case
Come vi è noto obiettivo dichiarato delle elites sataniste è fondere le identità fisiche con quelle digitali e biologiche per un transumanesimo in cui l’uomo non sarò che un pollo del loro allevamento da disporne a piacere ed eliminarlo al bisogno.
Chi si presta al loro progetto come minimo è un loro utile idiota e come massimo un vero criminale psicopatico asociale
felice di trovare qualcuno che ragioni e comprenda il processo.
La castrazione di tutte le culture, di tutte le religioni tranne una. Quella di questi criminali come Schwab, Zuckerberg e i loro cretini sostenitore utenti di FB Metaverso WApp…Bill Gates , Soros, tutti gli usurai di Wall Street e ancora altri e poi gli avatar dei loro “frontmen” come Greta, Zelensky, Navalny…senza dimenticare i soldatini como Macron, Draghi, Johnson, e perché no la Meloni…