Roma, 31 dic — Benedetto XVI è morto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Joseph Ratzinger, Papa emerito, cooperator veritatis (riprendendo il suo motto) aveva 95 anni. Si è spento in seguito all’«aggravamento dovuto all’avanzare dell’età» dei giorni scorsi, quando nella notte tra martedì e mercoledì, Papa Francesco aveva dato notizia delle sue condizioni chiedendo ai fedeli «una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa».
Il Pontefice aveva sottolineato l’importanza di «ricordarlo, è molto ammalato, chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine». La salma di Benedetto sarà esposta dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, nella Basilica di San Pietro in Vaticano per l’ultimo saluto dei fedeli.
E’ morto Benedetto XVI
Considerato uno dei più grandi teologi dell’epoca contemporanea, nacque il 16 aprile 1927, Sabato Santo, a Marktl am Inn, paesino dell’Alta Baviera da un gendarme figlio di contadini e una cameriera. Verrà ricordato come primo Papa Emerito della storia, rinunciando al pontificato l’11 febbraio 2013. Una decisione senza precedenti in duemila anni perché a differenza dei suoi predecessori, spogliati della carica, venne presa «in piena libertà» e coscienza. Una rinuncia che ha animato per otto anni un forte dibattito alla cui ombra si sono agitate varie ipotesi di cospirazione legate anche alla politica internazionale e che lui mise (inutilmente) a tacere nelle Ultime conversazioni con Peter Seewald: «Sono tutte assurdità. Nessuno ha cercato di ricattarmi. Non lo avrei nemmeno permesso».
Pregate per me
Il cardinale Ratzinger venne eletto al soglio petrino il 19 aprile del 2005, un mese dopo aver denunciato «la sporcizia nella Chiesa» nei testi per la Via Crucis al Colosseo. Rimarrà nella storia l’omelia della messa di inizio del suo pontificato, il 24 aprile, quando implorò ai fedeli sbigottiti: «Pregate per me, perché io non fugga, per paura, davanti ai lupi». Fino all’11 febbraio 2013, quando davanti ai cardinali nella Sala del Concistoro pronunciò la frase «declaro me ministerio renuntiare», che rese effettiva il 28 febbraio. «Per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo» aveva spiegato. Vigore che «negli ultimi mesi» gli era venuto a mancare.
La questione della pedofilia
E’ stato il primo Papa a chiedere pubblicamente perdono per la piaga della pedofilia diffusa tra il clero, incontrando più volte vittime di abusi. Benedetto XVI prolungò la prescrizione da 10 a 20 anni, a partire dal diciottesimo compleanno della vittima, decisione che consentì di punire gli episodi più lontani nel tempo. Una politica di «tolleranza zero» che finì per travolgerlo quando nel gennaio 2022 gli vennero attribuiti nel rapporto sugli abusi sui minori a Monaco, «comportamenti erronei» per non essere intervenuto in «quattro casi» mentre era a capo dal 1977 al 1982, della diocesi bavarese.
Ratzinger si era dichiarato «profondamente colpito» che una «svista» dei collaboratori nella memoria difensiva «sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo». Aveva ribadito la sua «profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono» accusando al tempo stesso gli esperti che avevano curato il rapporto di «Stimmungsmache», propaganda, e «pura speculazione».
L’addio
La lettera di benedetto XVI del 6 febbraio 2022 in risposta al rapporto sugli abusi di Monaco, sembra scritta in preparazione alla morte: «In vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di più, l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare con fiducia la porta oscura della morte. Ben presto mi troverò di fronte al giudice ultimo. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga vita posso avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo lieto perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice giusto, ma al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato: Paraclito».
Aldo Milesi
2 comments
Un Papa che ci lascia per la seconda e forse per la terza volta. Possa rifarsi lassù.
Permettetemi, ma una bellissima testata come la vostra non cada nel’inganno degli altri:_ NON è’ il “Papa Emerito”: era l’UNICO Pontefice regnante, che non ha MAI rinunciato al Munus Petrino, l’investitura divina al soglio pontificio.
E’ fondamentale in tempi escatologici come questo, confido possiate valutarlo e prendere una forte posizione.. Buon anno a tutti,