Roma, 12 mar – Il nuovo decreto del governo, annunciato ieri sera dal premier Giuseppe Conte, ha di fatto bloccato buona parte dei lavoratori italiani. Un fermi tutti che però non ha coinvolto direttamente le fabbriche, che adesso chiedono maggiore sicurezza e in molti casi vorrebbero proprio fermarsi. Così da Taranto a Torino è iniziata la protesta di sindacati e lavoratori, soprattutto nelle aziende metalmeccaniche. Fim, Fiom, Uilm hanno chiesto lo stop di tutte le fabbriche del settore “a prescindere dal contratto utilizzato, fino a domenica 22 marzo, al fine di sanificare, mettere in sicurezza e riorganizzare tutti i luoghi di lavoro”.
I sindacati, in una nota congiunta, fanno presente che “i lavoratori sono giustamente spaventati. Quindi se necessario “proclamiamo lo sciopero per tutte le ore necessarie”. Ma in diversi stabilimenti italiani si stanno già verificando scioperi spontanei, in buona parte dovuti all’assenza di mascherine a disposizione dei lavoratori e all’impossibilità di mantenere le distanze previste dal decreto governativo anche perché in molti casi gli spazi sono troppo piccoli.
Rabbia e scioperi dei lavoratori
Da stamani nello stabilimento Fincantieri del Muggiano (La Spezia) e di Ancona, i lavoratori hanno incrociato le braccia in seguito alla notizia del contagio da coronavirus di un dipendente. Sciopero attivo anche per i lavoratori delle aziende delle Riparazioni navali di Genova. “Pur riconoscendo gli sforzi fatti dalle aziende, riteniamo che non ci siano le condizioni di sicurezza necessarie per lavorare. Per questo proclamiamo lo sciopero”, hanno scritto in una nota Fiom, Fiom e Uilm. Stessa cosa alla Electrolux, dove i lavoratori dello stabilimento di Susegana hanno indetto una giornata di sciopero per contestare la decisione del governo di escluderli dalle imprese obbligate a chiudere.
Nel pomeriggio è arrivata comunque la convocazione per industriali e sindacati da parte del premier Conte. Appuntamento fissato per domattina alle 11 in videoconferenza da Palazzo Chigi. In collegamento saranno presenti anche i ministri Catalfo, Gualtieri, Speranza e Patuanelli, proprio per valutare i protocolli di sicurezza nelle fabbriche.
Alessandro Della Guglia
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