Roma, 21 mar – Secondo uno studio condotto dal gruppo di epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma il coronavirus sarebbe arrivato in Italia in due momenti diversi e da due nazioni diverse: dalla Germania e dalla Cina.
“Due diversi eventi epidemici”
La ricerca, condotta dal team guidato dal Professor Massimo Ciccozzi (responsabile della unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare) si chiama “A doubt of multiple introduction of SARS-CoV-2 in Italy: a preliminary overview” ed è pubblicato dalla rivista Journal Medical Virology. Allo studio, secondo quanto riporta La Repubblica, hanno partecipato anche la dottoressa Marta Giovanetti, la professoressa Silvia Angeletti e Domenico Benvenuto, uno studente al sesto anno di medicina. “La ricerca che abbiamo effettuato” fanno sapere gli esperti “dimostra che in Italia si sono succeduti due differenti eventi epidemici in due momenti distinti e probabilmente distanti tra loro: uno che viene direttamente dalla Cina, l’altro invece da un Paese europeo, con ogni probabilità la Germania.
“Non siamo noi italiani gli untori”
Dunque, secondo tale ricerca, la responsabilità italiana sulla diffusione del coronavirus in Europa è da escludersi: “Ciò significa che non siamo stati noi italiani gli untori dell’Europa, bensì quelli che hanno subito l’evento” di ancora il professor Ciccozzi, il cui lavoro è stato condotto utilizzando le tecniche dell’epidemiologia molecolare, sfruttando modelli matematici e statistici applicabili a tutte le sequenze di genomi completi del coronavirus estratto dai pazienti infetti. Spiega nel dettaglio Ciccozzi: “In pratica queste tecniche permettono di dire, sulla base delle differenze genetiche isolate, se un gruppo di pazienti ha subito lo stesso evento epidemico o se l’evento epidemico è dovuto a un solo paziente. In questo caso si è visto che sono due gruppi di eventi epidemici in Italia leggermente distanziati a livello temporale l’uno dall’altro”.
Contatti multipli col coronavirus
Sono solo due i genomi italiani completi isolati, uno nel Lazio e uno in Lombardia, ma hanno permesso lo stesso ai ricercatori di comprendere come in Italia vi siano stati a tutti gli effetti contatti multipli col coronavirus proveniente dall’esterno, e anche da luoghi diversi, in questo caso sì dalla Germania ma anche dalla Cina stessa. Una ricerca di tenore simile condotta dal team del professor Galli dell’Ospedale Sacco, individuava il “paziente zero” europeo in un tedesco.
Ilaria Paoletti
2 comments
Interessante, importante sapere delle molteplici fonti originarie, ma oggi 21 marzo da Bergamo (!) tramite televisione di Stato abbiamo saputo che l’ abnorme epidemia si è sviluppata per responsabilità sanitarie circa i protocolli di igiene e di manutenzione delle apparecchiature, impianti di areazione in primis, assolutamente insufficienti, vetusti e non aggiornati!! Finalmente i vertici di talune strutture hanno dovuto prendere atto che la base medica attiva e reale, non amministrativa e diversamente interessata, è stufa di subire…, oggigiorno anche in modo terribile ed ignobile!
Il #coronavirus è made in #USA richiesta di brevetto del 23 luglio 2015 brevetto 10,130,701 concesso il 20 novembre 2018 ho spiegato perché è stato creato nel 2015 qui https://wp.me/pL4cU-1rd ho accluso anche link al brevetto e screenshot e a richiesta ne ho una copia pdf nel caso dovesse “sparire” dalla rete.
Dove è stato dagli USA inizialmente sparso è spiegato in questo video di Mazzucco https://youtu.be/t_ub8R5l73w
Mattarella, Conte e l’accozzaglia di bootlickers (scusate ma leccaculo pur se ex art. 21 Cost. mi suonava male) #USA dovrebbero andarsene per rispetto agli italiani e per rispetto alla Costituzione e a chi ha dato la vita per darci una Repubblica Parlamentare con bicameralismo perfetto.
Il presidenzialismo alla francese e alla tedesca se lo mettano dove non batte il sole.
Noi siamo Italiani!