Roma, 25 feb – Mentre la Lombardia è semiparalizzata in seguito alle misure adottate per contrastare il coronavirus, anche il Lazio inizia a prendere provvedimenti in via di profilassi: bonifiche sui mezzi pubblici, disinfettante per gli autisti, mascherine e guanti alle guardie private delle stazioni. Non solo: la Regione ora prevede multe salate per chi è stato nei comuni in cui risiedono contagiati dal focolaio e non avvisa immediatamente la Asl. Le autorità raccomandano anche di non recarsi al pronto soccorso e chiamare invece il numero unico per le emergenze 112 o il 1500.
Lo ha annunciato ieri Nicola Zingaretti in un vertice tenutosi in Prefettura con Campidoglio e Regione volto a rafforzare le misure di prevenzione. Il governatore del Lazio non ride più: l’obiettivo è “alzare la vigilanza ma anche aumentare il buonsenso e abbassare la tensione e le polemiche. Allo stato attuale nel Lazio c’è un caso ancora di infezione e non c’è nessun caso autoctono, cioè nessun cittadino del Lazio in questo momento è stato affetto dal coronavirus”, spiega. Nonostante ciò la tensione rimane altissima, soprattutto nella Capitale. “Se la situazione dovesse evolversi ci saranno altre iniziative”, ha dichiarato il prefetto, Gerarda Pantalone.
L’ordinanza regionale verrà pubblicata oggi: previste le misure di prevenzione igienico sanitarie già diffuse dal governo, lo stop di concorsi pubblici e gite scolastiche, l’obbligo di contattare la Asl per chi arriva dalle zone dei focolai Lombardi e Veneti. “Chi non rispetta l’ordinanza e le disposizioni nazionali, rischia sanzioni“, ha dichiarato l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato. Come verrà fatto rispettare questo obbligo e come sarà possibile verificare gli spostamenti di coloro che transitano dalle regioni “calde” verso il Lazio. L’avviso obbligatorio alla azienda sanitaria locale dovrà essere immediato, pena sanzioni ingenti. L’ordinanza inoltre prevede la “creazione di una rete di comunicazione con tutti i sindaci della regione con l’obiettivo di scambiarsi informazioni in tempo utile per bloccare qualsiasi probabilità di diffusione del virus”.
Cristina Gauri