Roma, 22 feb – Il coronavirus fa un’altra vittima in Italia, dopo l’uomo morto ieri sera in Veneto. Secondo fonti sanitarie citate dall’Ansa si tratta di una donna di Casalpusterlengo di 76 anni, che viveva da sola. La donna è morta in casa e sarebbe stata contagiata perché nei giorni scorsi era stata nel pronto soccorso di Codogno, lo stesso in cui era stato il 38enne di Codogno indicato come “paziente 1”. L’accertamento che il decesso della donna è stato dovuto al coronavirus è stato fatto dopo la sua morte. La dinamica del contagio desta preoccupazione, perché non si può ancora stabilire quanti soggetti sono entrati in contatto con il 38enne ricoverato in prognosi riservata.
Aumentano i casi di contagio in Nord Italia
Intanto ci sono nuovi casi nel Nord Italia. In Veneto, dopo i due uomini, tra i quali uno deceduto ieri, c’è un uomo di 77 anni risultato positivo al test a Mira (e non a Dolo come detto inizialmente), nel veneziano, ed è ricoverato in terapia intensiva. Gli accertamenti sono stati fatti dal centro di riferimento regionale di Padova. Sempre dalla zona di Codogno i contagi si sono allargati al pavese, dove si sono ammalati due medici di Pieve Porto Morone, un comune della Bassa vicino alla provincia di Lodi. Da questa notte sono ricoverati al reparto di Malattie Infettive del San Matteo. I due medici, marito e moglie, sono stati riscontrati positivi al primo controllo. Il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone (Pavia) e Chignolo Po (Pavia). La moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno (Lodi).
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha confermato che ci sono “altri sette casi positivi tutti a Vo’ Euganeo di cui due familiari del signor Trevisan: la moglie e la figlia” e che continuano “le verifiche dei contatti più ravvicinati che hanno avuto i contagiati”.
Sono 32 i casi in Lombardia
In Lombardia, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c’è un contagiato nel comune, i casi riferiti dal presidente della Regione Attilio Fontana sono ora 32 nella Regione, dove dieci comuni del lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati. Scuole chiuse a Cremona e sospese le manifestazioni pubbliche, il sindaco ha invitato i residenti a restare in casa.
C’è poi un caso sospetto in isolamento precauzionale all’ospedale San Raffaele di Milano. Per la possibile positività del paziente, di cui non sono certe le generalità, si attendono conferme da Roma, dove vengono inviati tutti i campioni per ulteriori accertamenti.
La situazione è in continua evoluzione e al momento non è possibile prevedere come e dove si potrà diffondere l’epidemia scoppiata in Lombardia. A Milano, intanto il sindaco Giuseppe Sala ha deciso di sospendere dalle attività lavorative i dipendenti dell’amministrazione e delle società controllate che provengono dai comuni “dove sussiste un cluster di infezione”. A quanto si apprende sono 14 i dipendenti del Comune sospesi dal lavoro.
Ludovica Colli
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