Roma, 16 mag — Doveva essere l’anti-Adinolfi, la sua candidatura si poneva come una simbolica risposta a quella (veramente sfortunata, che gli fruttò zero voti) del leader del Popolo della Famiglia a Ventotene: è andata male anche ad Andrea Paola Iannotti, imprenditrice e candidato trans a sindaco di Campodimele, provincia di Latina. Zero voti, debacle totale. La rivoluzione arcobaleno è rimandata a data da destinarsi.
Zero voti per il candidato trans a sindaco di Campodimele
Il piccolo borgo di 766 abitanti, di cui oltre la metà ultraottantenni, non ha preso minimamente in considerazione la candidatura di Iannotti, che lavora come parrucchiera a Latina. «E’ stata una campagna elettorale soft — raccontava un mese fa al Corriere — e a Campodimele ho avuto una accoglienza positiva. Ho avuto sempre molta fiducia negli anziani, nella loro capacità di andare oltre i pregiudizi». Gli anziani, evidentemente, non hanno avuto fiducia in lei: il borgo di ottuagenari ha preferito il volto di Tommaso Grossi con il 61,35% delle preferenze. Alla guida della lista I Giovani Campodimele, ha sbaragliato gli altri sette candidati sindaci, tra cui Iannotti, cha ha effettuato la transizione di genere a 50 anni suonati. «Sono una donna eterosessuale, una persona nata con un difetto che ha voluto correggere», non prima di aver formato una famiglia e di aver messo al mondo quattro figli.
Colpa della discriminazione, ovvio
Zero voti e grande amarezza, nonostante il battage mediatico della stampa mainstream, tutto a suo favore. In cuor suo, il candidato trans aveva previsto che non sarebbe stato un trionfo. «Immaginavo una cosa del genere, ma non così», confidava ieri a Repubblica. Non ha forse convinto la presentazione della sua candidatura, (la trovate qui) totalmente incentrata sulla glorificazione del proprio eroico percorso di transizione e sulla smania di inclusione e di «diritti». Sul resto, su come amministrare il borgo, poca sostanza: per Campodimele e i suoi abitanti, le parole spese sono state pochine. Per fortuna in questi casi gli unicorni Lgbt possono sempre calare l’asso della minoranza oppressa e affrancarsi da ogni responsabilità: «Sono stata discriminata», ecco perché non ha vinto. La colpa è sicuramente degli ottuagenari, che non sono andati oltre i pregiudizi come Iannotti sperava.
Cristina Gauri
5 comments
Discriminata ? Ah….!!! Ho capito, perché si ha fatto bionda ? Eh si hai visto cara, no caro, no ma cos’è ?
discriminata?
non ho capito:
se NON piace agli elettori,perchè dovrebbero votarla?
…dopo quattro figli vuole essere un maschio?… Ma che malattia è questa…!
Car* TRANS, gli Italiani, quelli NORMALI, sono Italiani; quelli ANORMALI forse non sono andati a votare per la vergogna di farsi vedere in giro. Non hanno mica tutti i torti? anzi, direi che hanno fatto bene. Fatti insegnare come si fa.
Chissà come è delusa, la prossima volta si ripresenti come cagnetta o rosa (quest’ ultima meglio stretta in pugno). Mi ha ricordato come, una volta, localmente, si presentavano liste camuffate da simboli vegetali oppure personaggi alla cicciolina.