Bolzano, 11 dic – Si è conclusa con l’espulsione deliberata all’unanimità nel corso di una segreteria della Uil nazionale la vicenda che vede protagonista Caterina Foti. Da anni membro della funzione pubblica della Uil, è finita al centro delle cronache dopo essere stata eletta (le scorse elezioni amministrative di Bolzano a maggio 2015) tra le fila del partito “Alto Adige nel Cuore” ed essere passata poi lo il 28 ottobre in “CasaPound”.
E’ stato proprio il passaggio nel movimento della tartaruga frecciata ad aver creato i problemi maggiori a Caterina Foti. Da subito infatti, il segretario altoatesino della Uil Toni Serafini ne aveva preteso l’espulsione perché incompatibile con i valori del sindacato. Lo stesso affermava che era inconciliabile che un rappresentante della Uil potesse allo stesso tempo appoggiare o essere tesserato ad un movimento politico “antidemocratico”.
Ne è scaturita una battaglia a suon di botta e risposta sulle pagine dei giornali e media locali. Una battaglia culminata soltanto ieri con la comunicazione ufficiosa via sms che annunciava a Caterina Foti di essere stata definitivamente espulsa dal sindacato per il quale ha prestato servizio e competenze per anni.
A inviare il messaggio, poche righe in tutto, è stato Giovanni Pandini (segretario federazione poteri locali): “Comunico che Caterina Foti è stata espulsa. Deliberato oggi all’unanimità dall’esecutivo nazionale UIL”.
Come già precisato si tratta di una comunicazione ufficiosa, a breve infatti Foti riceverà a mezzo raccomandata la lettera di espulsione ufficiale. La motivazione, comunicata sempre ufficiosamente, sarebbe per l’appunto il suo ingresso in un movimento di chiara matrice neofascista e pertanto incompatibile con i valori del sindacato.
Foti ha già annunciato ricorso: “Sicuramente ci muoveremo, stiamo già sentendo dei legali ai quali stiamo dando mandato di seguire la causa. Ho assoluta intenzione poi di rivolgermi alla corte europea dei diritti dell’uomo perché si tratta di una decisione assolutamente antidemocratica. Non è stato seguito alcun iter disciplinare così come al contrario sarebbe previsto. Non sono stata ascoltata e alla pari non sono state ascoltate neanche le mie motivazioni, oltretutto richieste! È chiaro e palese che sono diventata un problema da quando sono entrata in CasaPound, un problema estremamente scomodo e da eliminare. Dicono che sono entrata in un movimento antidemocratico, ma sono loro che stanno dimostrando in tutti i modi di essere antidemocratici”.
Ancor più comico, i vertici nazionali Uil intenderebbero incontrare Caterina Foti nelle prossime settimane: “Sempre tramite telefono il signor Pandini mi ha comunicato che vorranno incontrarmi. Mi fa ridere che vogliano vedermi dopo che mi hanno espulsa. È più che evidente non stanno seguendo l’iter di un provvedimento disciplinare!”.
Foti precisa che il suo lavoro sindacale proseguirà comunque ufficializzando il suo ingresso nell’Ugl: “Ho l’appoggio dell’Ugl che mi ha dato da subito piena solidarietà. Con loro proseguiremo questo percorso a livello locale e confermo il mio ingresso a tutti gli effetti nell’Ugl. La mia attività sindacale proseguirà dritta perché non ho intenzione di abbandonare i lavoratori che hanno deciso di darmi fiducia”.
Mirco Minisini