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#BoycottDolceGabbana, la nuova frontiera della censura LGBT

by Rolando Mancini
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DEGRoma, 14 mar – “L’unica famiglia è quella tradizionale. Niente figli della chimica, con uteri in affitto: la vita ha un percorso naturale, ci sono cose che non vanno modificate”. Firmato Dolce e Gabbana. Si, proprio loro, i due stilisti che da anni vivono la propria omosessualità alla luce del sole, in fatto di concezione della famiglia hanno le idee chiare.

Una posizione ragionevole e, comunque la si pensi, ragionata e rispettabile, ma assolutamente irricevibile per chi vede omofobia e discriminazione dappertutto: “Così come Dolce e Gabbana sono stati liberi di scegliere eticamente di impostare politica aziendale e fama personale sulla scia della discriminazione; noi dobbiamo sentirci liberi di scegliere di farci consumatori etici, acquistando da chi sceglie la politica dell’inclusione e restituisce i frutti della propria fama, in primis, alla propria comunità, prendendo parte alla battaglia universale per l’estensione dei privilegi eterosessuali secondo il principio d’uguaglianza e per la promozione dei diritti umani”. Questa la fatwa lanciata nei confronti del marchio di moda milanese da parte di LGBT news Italia. Il portale esorta tutte le associazioni che combattono per i diritti degli omosessuali a fare fronte comune contro gli stilisti, divenuti ormai mostri reazionari, ricordando il successo di precedenti boicottaggi: “Le dichiarazioni di Dolce e Gabbana non hanno niente di diverso da quelle che fecero tremare l’azienda di Guido Barilla. Invitiamo dunque tutti i presidenti delle associazioni LGBT nazionali e locali a valutare serenamente l’ipotesi di una nuova campagna di boicottaggio e a unirsi a noi con lo stesso impeto d’allora. Invitiamo tutti voi al boicottaggio del marchio D&G. Utilizzate l’hashtag #BoycottDolceGabbana.

Insomma, ecco servito il nuovo ricatto. In salsa isterica e col complesso della minoranza. Che poi sia una delle minoranze più influenti al mondo non importa, scandalizziamoci! Hanno detto (due omosessuali) che l’unica famiglia è quella tradizionale. Eresia.

Rolando Mancini

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