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Caccia a Igor, giorno 33: puntate in città e corsi d’acqua, la strategia del killer

by La Redazione
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Bologna, 3 mag. – Campi, acquitrini, casolari, tutto nelle campagne del ferrarese viene passato al setaccio nella caccia a Igor, che è giunta al suo 33esimo giorno. La certezza che il temuto e spietato assassino serbo dalle molte identità, Igor Vaclavic/Norbert Feher, sia ancora nei campi è supportata da una grandissima dose di speranza. Perché l’uomo non si trova. In molti lo avvistano ma nessuno riesce a prenderlo.

E se fosse vero che l’uomo indicato in due segnalazioni, quella del pakistano in bicicletta che l’ha visto sulla strada, e quella dell’uomo che l’ha visto fuori dal suo giardino, è proprio Igor, ciò significa il killer che non si limita a nascondersi nelle campagne ma riesce anche a uscire allo scoperto. E come è stato capace di arrivare in paese potrebbe anche essere in grado di spostarsi ben più lontano.

Nel luogo dove un carabiniere ha riferito di aver intercettato per un istante il killer, sono state ritrovate alcune tracce del passaggio di qualcuno. Si tratta di uno scontrino della spesa di un supermercato di Argenta, e il contorno in plastica di una scheda telefonica. Uno era accartocciato a terra vicino a un albero e riportava l’acquisto di coca cola, carne, cioccolata e shampoo, l’altro era infilato nella terra fresca di pioggia. Non si sa se questo sia un segno lasciato da Igor, ora i reperti verranno analizzati dalla polizia scientifica. Ogni altra traccia, fiutata dai cani molecolari, svanisce in prossimità di un corso d’acqua. E la zona ne è ricca.

Alcune domande nascono dopo 33 giorni di ricerche senza sosta e senza esiti. Ma Igor sarà ancora vivo? Sarà davvero ancora nella cosiddetta zona rossa dove 1200 uomini dei reparti scelti delle forze dell’ordine hanno concentrato le ricerche? È possibile che non ci sia nessuno che lo aiuti nel procurarsi del cibo? Gli inquirenti sono sicuri che gli sforzi che stanno profondendo siano nella giusta direzione, e che presto il passo falso di Igor arrivi.

Ma c’è una voce fuori dal coro ed è quella del criminologo Francesco Bruno. Intervistato dall’AdnKronos sostiene: “Credo che ormai sia lontano dai luoghi in cui lo cercano, in qualche modo ha trovato una situazione di tranquillità in cui è coperto e indisturbato”. O è scappato, chissà, forse è già in Serbia, forse in qualsiasi altra città italiana, o chissà dove, vista la sua capacità camaleontica e trasformista, oppure ci potrebbe essere un complice o qualcuno che viene tenuto sotto scacco per fornire un riparo al killer. Bruno infatti spiega: “Non credo che si abbiano elementi concreti per dire che si trova ancora in quelle zone. Se così fosse significa che è nascosto a casa di una persona insospettabile, che ha fiducia in lui e lo copre”.

 

 

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