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Milano, 3 mag – Dal sindaco Beppe Sala, passando per il prefetto e il questore di Milano, per arrivare alla Boldrini, che in pompa magna aveva detto che “lo Stato non si fa deridere dai nostalgici”, tutti avevano invocato una “risposta immediata” al terribile affronto. Che puntualmente è arrivata pochi giorni dopo. La Digos ha infatti identificato 70 partecipanti (sui circa mille) alla commemorazione dei Caduti della Repubblica Sociale Italiana sepolti a Campo X al Cimitero Maggiore organizzata, congiuntamente, da Lealtà Azione-FederAzione e CasaPound Italia, lo scorso 29 aprile. Tra questi figura anche il presidente di CasaPound Italia, Gianluca Iannone. Il rapporto della Digos, guidata dal dirigente Claudio Ciccimarra, arriverà sul tavolo del Pm Alberto Nobili, coordinatore del quarto dipartimento “Terrorismo e attività eversive” della Procura di Milano.CasaPound e Lealtà Azione avevano deciso di rendere onore ai caduti sabato scorso, dopo i divieti liberticidi del 25 aprile, giorno in cui era stato di fatto vietato l’accesso al Cimitero Maggiore. “A seguito delle inutili ed ignobili polemiche sollevate dall’Anpi e dal sindaco nei giorni precedenti al 25 aprile in merito alla commemorazione che, annualmente, si svolge a Campo X per ricordare gli oltre mille Caduti della Rsi – avevano scritto in una nota congiunta i due movimenti – abbiamo deciso di ricordarli in un’altra data simbolo per le nostre Comunità”. I reati per i quali dovrebbero essere indagati i 70 saranno con buona probabilità apologia di fascismo e manifestazione non autorizzata. Eppure sui saluti romani durante le commemorazioni la Corte di Cassazione era stata chiara, dopo che l’anno scorso proprio due militanti di CasaPound erano stati assolti dall’accusa di essersi esibiti nel saluto romano in occasione della commemorazione per Sergio Ramelli, spiegando come siano penalmente rilevanti quelle manifestazioni in cui i “gesti di richiamo all’ideologia fascista siano svolti in occasione di una riunione pubblica” e “che vi sia il dolo, anche generico, di volere diffondere ideologia”, con atteggiamenti “tali da porre in pericolo l’ordine democratico”.Per il numero degli indagati (per ora settanta ma destinato a salire) e le tempistiche, appare chiaro l’intento punitivo di Questura, Prefettura e Procura, che non hanno digerito la “beffa” del 29 aprile e che hanno subito non poco la pressione politica. “Su quanto è accaduto io vorrei capire il ruolo di prefettura e questura. Se la questura è stata tollerante è un fatto grave. Ma è più grave se mille persone si radunano al cimitero Maggiore senza che nessuno sappia niente. Vorrei sapere se le istituzioni sono incapaci e se sanno farsi rispettare. Il sindaco chieda chiarimenti, chi è responsabile ne tragga le conseguenze”.
Davide Romano
5 comments
Mesi di lavoro per identificare persone, scrivere rapporti denunce e relazioni. E poi udienze, migliaia di udienze.
Poi non lagniamoci se le rapine ed i furti vanno in prescrizione (qui non ci sono i tribunali speciali di Mussolini) o se non riusciamo a prendere Igor. Ci sono cose più importanti di Igor il cattivo..
spiegando come siano penalmente rilevanti quelle manifestazioni in cui i “gesti di richiamo all’ideologia fascista siano svolti in occasione di una riunione pubblica” e “che vi sia il dolo, anche generico, di volere diffondere ideologia”, con atteggiamenti “tali da porre in pericolo l’ordine democratico”.
azz…basta un gesto per mettere in pericolo l’ordine democratico. Comunque la si pensi il fascismo è una potenza!
Rinvangare una legge vetusta di 65 anni, emessa in un certo contesto storico ormai obsoleto e superato, mi sembra una emerita stronzata ! La Boldrini e il PM di Milano non hanno niente altro di meglio da fare per guadagnarsi lo stipendio ?
La Boldrini e la sua comune pensassero ai teppisti e delinquenti sinistri dei centri sociali che in questo disgraziato paese sono padroni di fare quello che vogliono quando vogliono senza che un tutore (?) dell’ordine possa alzare un dito per contastare la loro opera devastatrice!! Complimenti, bella democrazia da operetta.
I morti non hanno ideologia ovunque vengono commemorati, vanno rispettati. Il saluto romano che viene riportato a quello fascista è un’idiozia. Regime morto e sotterrato da 70 anni, ancora oggi fa paura. Fanno più paura i governi che si sono succeduti negli ultimi 30 anni, perché hanno portato l’Italia sull’orlo del fallimento.
In ogni regime è sempre stato consentito agli avversari – anche ai prigionieri di guerra, nemici per antonomasia – di onorare a proprio modo con i propri riti i caduti e i propri morti. Questo dovrebbe valere per chiunque. Persino agli ex terroristi rossi ed affini è stato – giustamente nonostante tutti i loro crimini – permesso di onorare i loro morti, basti pensare al funerale di Prospero Gallinari . Tra l’altro questo genere di divieti persecutori produce solidarietà umana verso gli inquisiti anche in chi è lontanissimo dalla loro ideologia. Stupefacente infine che nella stessa Repubblica in cui è stato consentito il funerale di Almirante con tanto di labari e saluti romani e diretta TV e alla presenza di alte cariche dello Stato, non sia consentita una manifestazione ben più modesta in un luogo appartato come un cimitero