Roma, 28 feb – Allora, cerchiamo di capirci qualcosa: il padre è italo-canadese. La donna che lo ha partorito è indonesiana. L’ovulo, però, è di una californiana. Il bambino è nato negli Usa. Ma in Canada verrà riconosciuto come altro suo padre anche un italiano, l’ex governatore della Puglia. Se è complicato per noi, figuriamoci quanto potrà esserlo per il piccolo Tobia Antonio Testa, che quando chiederà lumi sulla sua nascita si sentirà ripetere questo scioglilingua. Condito, magari, dalle astruse metafore di Nichi Vendola.
Si perché è proprio lui il neo-papà (si dirà ancora così, in questi casi? Mah…) del bambino che, secondo le indiscrezioni giornalistiche di queste ore, sarebbe nato in una clinica della California. Vendola e il compagno Eddy Testa avrebbero fatto ricorso alla maternità surrogata, cioè all’utero in affitto. Il bambino sarebbe stato partorito, stando a indiscrezioni, da una donna di origine indonesiana, mentre la madre genetica, che ha fornito l’ovulo, sarebbe californiana. La paternità di Vendola potrà essere riconosciuta in Canada, il Paese del compagno 38enne che è il padre biologico, ma non in Italia, dove la stepchild adoption che lo avrebbe permesso è stata stralciata dalla legge sulle unioni civili. I due papà, in base alle prime notizie, torneranno in Italia non prima di fine marzo. Probabilmente dopo Pasqua. Non è stato divulgato il prezzo di tutta l’operazione, cioè quanto sia venuto a costare al leader di Sel questo bambino italo-american-indonesiano-canadese.
Giorgio Nigra
4 comments
Non faceva prima a infilarsi un bambolotto nel culo per poi simulare un parto, questo pervertito?
Eccolo il trionfo del marxismo e delle lotte femministe…
Non più sfruttamento dell’uomo sull’uomo e l’utero è mio e lo gestisco io…
Il ricco borghese marxista e pervertito paga e qualche donna, forse del popolo, vende il frutto del suo corpo.
Così si compie la vittoria dei democratici sull’uomo, sulla sua tradizione, sulla civiltà e sulla natura
Andre dovresti leggere questo
http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/comunismo/pagine_articoli/i_padroni_della_propaganda.htm
essendo una pratica illegale in italia il bambino appena acquistato non dovrebbe superare i controlli doganali ed essere rispedito indietro insieme ai due acquirenti.
tra l’altro che iva si applica sull’acquisto di un bambino?
sempre il 22%?