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Bilanci falsi, indagato il sindaco Orlando e tutto il Comune di Palermo

by Adolfo Spezzaferro
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orlando indagato

Palermo, 21 ott – Falsi nei bilanci negli anni 2016, 2017, 2018 e 2019: indagato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e altri 23, tra attuali ed ex dirigenti, assessori e revisori dei conti. Per loro l’accusa è di falso materiale in atto pubblico. Al momento Orlando, accanito immigrazionista e amicone delle Ong, non ha rilasciato dichiarazioni.

Falsi nei bilanci, indagato sindaco di Palermo Orlando e tutta la macchina amministrativa del Comune

La procura di Palermo ha inviato al primo cittadino del capoluogo siciliano e agli altri indagati un avviso di conclusione delle indagini. Secondo la ricostruzione dei magistrati, come riporta Live Sicilia, sarebbero falsi i numeri delle entrate e delle uscite inserite nei bilanci degli anni dal 2016 al 2019. Le irregolarità riguarderebbero alcuni settori come l’ufficio del condono edilizio a quello dei tributi, dalle risorse patrimoniali alle politiche abitative. “I pubblici ufficiali sottoscrivevano e inviavano all’ufficio Ragioneria generale delle schede di previsione di entrate sovrastimate. Tenuto conto dei dati – a loro noti – degli effettivi accertamenti delle entrate nelle annualità precedenti. Così inducendo in errore il consiglio comunale di Palermo sulla verità dell’atto. Determinandolo ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione”, scrive la procura. Bilanci gonfiati, insomma.

Cifre truccate dal 2016 al 2019

Ora è praticamente indagato tutto il Comune di Palermo degli ultimi anni. Dal sindaco Orlando agli assessori, dai dirigenti comunali ai capi area, ai revisori dei conti. Tutti coloro che hanno preparato, firmato e proposto i bilanci falsi. Qualche esempio che emerge dalla mole di documenti spulciati dagli inquirenti. Nel bilancio 2016 ci sarebbero 9 milioni e mezzo di euro di recupero di indennità di occupazione di immobili comunali. Dieci milioni di euro di Tari. Ancora, 85 milioni di sanzioni amministrative per infrazioni al codice della strada.Nonché 11 milioni di contributi di edificabilità da opere di urbanizzazione e 6 milioni e mezzo per il condono edilizio. Cifre inserite nel bilancio ma mai effettivamente entrate.

Falsificati sia i debiti che le entrate

Ancora, nel bilancio 2017 sarebbero state falsificate, sovrastimandole, le entrate previste per la Tari (9 milioni e mezzo di euro) e la Tarsu (4 milioni e 300 mila euro). Nel 2018 falsa sarebbe stata la previsione di entrata delle sanzioni amministrative per la violazione del codice della strada. 83 milioni di euro a fronte di un accertamento complessivo di 26 milioni di euro. Sovrastimate anche le indennità di occupazione degli immobili. Ma soprattutto spicca una direttiva del 18 giugno 2018 in cui Orlando avrebbe quantificato in soli 197mila i debiti del Comune di Palermo verso l’Amat (trasporti) per il 2016 a fronte gli impegni di spesa pari a 8 milioni e 890mila euro. Stessa cosa con il debito verso Rap (rifiuti) quantificato in sette milioni quando in realtà superava i 19 milioni.

Ora sarà complicato capire lo stato reale dei conti del Comune

Ora sarà complicato capire il reale stato dei conti del Comune. Anche perché, se prendiamo il 2016, è stato indicato un saldo finale tra entrate e spese pari a +55 milioni di euro. A fronte di un saldo reale negativo per almeno 35 milioni di euro. Stessa cosa nel 2017, con il saldo finale attivo per 120 milioni a fronte di un dato reale di poco superiore ai 50 milioni. Ma anche nel 2018 il saldo finale è stato truccato: 190 milioni a fronte di un dato reale di 150 milioni.

Adolfo Spezzaferro

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3 comments

fabio crociato 21 Ottobre 2021 - 3:35

L..Orlando al E.O. : nella norma.

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Lappola 21 Ottobre 2021 - 9:40

I quattrini imboscati li ha spesi tutti per i clandestini, come poteva renderli evidenti ? I siciliani gli avrebbero fatto un sedere come un girasole perciò è stato costretto a inventarsi delle favole. E’ da premiare però, per la fantasia e per il coraggio, quelli da criticare sono i Siciliani che non l’hanno ancora sbattuto fuori a calcioni

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Sergio Pacillo 23 Ottobre 2021 - 4:11

Tutto tenuto accuratamente custodito nel cassetto.

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