Roma, 27 feb – La diffusione del coronavirus in Italia ci ha resi edotti dell’esistenza di un patrimonio di cui sino ad ora avevamo ignorato l’esistenza: un numero spropositato di virologi e infettivologi – usciti dalle profondità delle piattaforme social e che evidentemente non sapevamo di avere entro i nostri confini – che non perdono occasione per elaborare tesi fantasy sulla trasmissione del contagio e diffonderle tramite post e commenti.
Non sono un virologo, ma
Alcuni di essi, particolarmente umili, premettono il letale “io non sono un virologo, ma” e attaccano con degli assunti ancora più deliranti. Un conto, però, se rimangono confinati nei social, un conto se gli viene permesso di parlare in televisione, come è capitato all’ex-segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani, che con la sparata da boomer andata in onda a Fuori dal coro, la trasmissione condotta da Mario Giordano, si è aggiudicato la palma di scienziato della settimana.
La parola allo scienziato
«Io non sono un virologo, ma ragiono», assicura Bersani. Lui ragiona, quindi siamo a cavallo. E prosegue: «Di tutti i contagiati che abbiamo trovato in Italia non ce n’è uno che venisse dalla Cina. O che avesse avuto a che fare con un cinese. Mi viene il dubbio che il virus ce l’avessimo già in casa prima. Che noi corressimo dietro ai cinesi mentre lo stavano propagando gli italiani».
Il signor Bersani evidentemente vive in una zona d’Italia dove la ricezione di internet e segnale televisivo è lacunosa, dal momento che i primi due infetti di cui si ha avuto notizia sono stati proprio una coppia di cinesi in vacanza a Roma; e il contagiato numero tre, italiano, era un ricercatore residente a Wuhan. Ci sentiamo anche un po’ stupidi a doverlo spiegare, ma i virus non si autogenerano per magia e senza correlazione in punti random del globo. Ignoranza o malafede? Perché se per giustificare il fallimentare, disastroso tentativo di profilassi dal Covid-19 messo in atto alcune settimane fa dall’esecutivo giallofucsia; se per voler incolpare gli italiani ora assurti al ruolo di “cattivi untori”, si arrivano a negare fatti di cronaca e inventarsi teorie scientifiche da Alto Medioevo, qualche dubbio sulla buona fede di alcuni personaggi è più che lecito farselo.
Cristina Gauri
5 comments
Siamo diventati i primi produttori al mondo.
I primi produttori di virus.
Ma non li sanno apprezzare.
Peccato che hanno vita breve.
…ma ancora sta qua…
https://www.ilpost.it/2012/03/07/bersani-toglierci-dai-coglioni/
[…] Nel frattempo la città sub-provinciale di Shenzhen (la quarta più popolosa del Paese con 13 milioni di abitanti) si appresta a introdurre il divieto tassativo di consumo di carne di cane poiché sarebbe «una pratica comune nelle nazioni sviluppate e di una forma moderna di civilizzazione riconosciuta a livello universale». Shenzhen gode di maggiori autonomie dal punto di vista legislativo rispetto governo centrale. La proposta di legge farebbe sì che cani e gatti vengano riconosciuti come animali da compagnia e ciò impedirebbe l’uccisione a scopo alimentare. Indica poi le specie autorizzate per il consumo umano. Peter Li, esperto della Humane Society International, ha dichiarato alla Reuters: “Anche se il commercio di carne di cane e gatto a Shenzhen è piccolo rispetto al resto della provincia, si tratta di una città molto più grande di Wuhan e questo potrebbe spingere davvero a un effetto domino coinvolgendo altre municipalità”. […]
Cazzo Bersani …. ti ho sempre stimato , anche se sei di SX ed io di DX :
La TUA legge sulla SURROGA dei mutui ha fermato l’ ingordigia delle Banche e salvato il culo
ad un sacco di persone che stavano perdendo la CASA !!!!!!
Dovevi ritirarti come i grandi campioni ….. di più NON potevi fare .
Invece ….. da allora solo cazzate ….. sempre peggio , come l’ attaccante che manco “vede” la porta
o il difensore che …. tutti scartano ….. peggio , il portiere che NON para più …. manco la squadra dei pulcini ….
FATTI un piacere , ritirati ….. , TI ricorderemo per la legge sui “mutui” ……
[…] febbraio, era appena passato dall’«abbracciamo un cinese» e dalla «banale influenza» all’accusare gli italiani di essere degli untori. Cosa che, peraltro, era pure una bufala bell’e […]