Bergamo, 3 ott – La fontana dedicata ad Antonio Locatelli, eroe di due guerre, è stata imbrattata di vernice rossa nella notte scorsa.
Alcuni vandali hanno gettato vernice rossa nella fontana dedicata al pilota bergamasco Antonio Locatelli e contemporaneamente è comparso uno striscione sulla statale “Briantea” con la scritta “Antonio Locatelli assassino sanguinario”. Lo scempio perpetrato alla memoria dell’eroe di guerra nell’anniversario della campagna d’Etiopia non è ancora stato rivendicato da nessuno.
Antonio Locatelli, triplice medaglia d’oro al valor militare, fu scrittore e alpinista
Nato a Bergamo il 19 aprile 1895 da una famiglia del ceto medio e caduto in combattimento a Lekemenpti durante la guerra d’Etiopia, si distinse in ogni fase della sua vita per la tenacia e la costanza che lo porteranno ad eccellere in ogni campo a cui si dedicò. Già tra il 1910 e il 1914 praticò con il fratello Carlo l’alpinismo patriottico, con la conquista delle cime trentine irredente tramite gagliardetti tricolori. Nel gennaio 1915 si arruolò nella neonata aviazione italiana, nel ruolo di ricognitore.
Durante il periodo bellico compì ben 523 voli di guerra, distinguendosi per la perizia con cui riportava informazioni chiave per il proprio comando, come la presenza di nemici, postazioni fortificate. Questa attenzione lo portava, oltre a fotografare, anche a produrre disegni delle postazioni nemiche mentre era in volo. Questa sua abitudine, assai ardita in quanto lo obbligava a rimanere in territorio ostile molto più di ogni altro ricognitore, gli valse riconoscimenti ufficiali come tre medaglie d’argento al valor militare e la medaglia di bronzo (commutata in oro il 31 ottobre 1923).
Fece parte del volo su Vienna organizzato da D’annunzio, che gli valse oltre all’eterna amicizia del Vate, anche il più alto riconoscimento militare dell’epoca, la Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare di Savoia. Caduto prigioniero degli austriaci durante un volo di ricognizione su Fiume nel 1918, riuscì a sfuggire più volte fino a raggiungere il confine italiano il 4 novembre, data dell’armistizio.
Nel periodo post bellico eccelse come aviatore, compiendo la transvolata delle Ande e venendo celebrato come Eroe al suo arrivo in Argentina, rifiutando però un premio in denaro (cosa che si riproporrà sempre nella vita di Locatelli). Dopo una breve parentesi fiumana e un lungo viaggio per il mondo, si avvicinò al fascismo nella sua fase diciannovista.
Venne eletto nelle circoscrizioni di Bergamo e di Milano 1924 e si distinse per uno spirito poco politico, che lo porterà nel 1928 ad abbandonare la carica per i troppi malumori con i dirigenti dell’aereonautica.
Locatelli verso la fine del 1933 divenne Podestà di Bergamo, carica che manterrà fino all’entrata in guerra contro l’Etiopia, per cui partì volontario
Durante la campagna bellica ottenne la seconda medaglia d’oro al valor militare. Cadde in combattimento a Lekempti, mentre il suo velivolo era al suolo, ottenendo insieme agli altri commilitoni caduti la sua terza ed ultima medaglia d’oro al valor militare.
Roberto Derta