Napoli, 15 mar – Sono ben 69 le ordinanze di custodia cautelare eseguite dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’inchiesta sulle infiltrazioni della Camorra sugli appalti pubblici in Campania. I bandi di gara truccati sarebbero almeno 18, mentre le ordinanze di custodia cautelare sono 69, tra questi anche molti imprenditori e politici. Gli appalti sarebbero stati truccati con l’intento di favorire i Casalesi, in particolare il clan Zagaria. L’inchiesta è stata condotta da un pool di 5 Pm della Dda (Catello Maresca, Maurizio Giordano, Luigi Landolfi, Gloria Sanseverino e d’Alessio).
Tra i politici arrestati il nome più conosciuto è quello di Pasquale Sommese, ex assessore della Giunta Caldoro. Già nel luglio del 2015 il suo nome era finito nel registro degli indagati, insieme ad altri sindaci della provincia di Caserta. Sommese in particolare sarebbe stato arrestato per corruzione per un appalto riguardante il restauro della torre civica medievale di Cerreto Sannita. Tra gli altri in manette anche il sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro. Domiciliari invece per l’ex sindaco di Pompei, Claudio D’Alessio, e per l’ex primo cittadino di San Giorgio a Cremano, Domenico Giorgiano.
Le accuse per i 69 destinatari delle misure di custodia cautelare sono piuttosto gravi: corruzione, turbativa d’asta, concorso esterno in associazione mafiosa. Non solo politici e imprenditori tra gli arrestati ma anche faccendieri, funzionari pubblici, commercialisti, professori universitari, ingegneri etc, tutti coinvolti nell’agevolazione dell’ottenimento degli appalti alle organizzazioni camorristiche.
Davide Romano