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“Quello striscione è una vergogna”: l’Anpi contro il ricordo del 4 novembre

by Michele Iozzino
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Roma, 5 nov – Le guerra vanno celebrate solo quando si perdono, almeno così sembrerebbe a sentire i vuoti vaneggiamenti dell’Anpi. A Marcianise, in provincia di Caserta, i “nuovi partigiani” sono andati su tutte le furie per uno striscione in ricordo della Vittoria italiana nella Grande guerra.

Lo striscione di CasaPound: “4 novembre Festa Nazionale. Onora la Vittoria”

Lo striscione che ha scatenato l’indignazione dell’Anpi è stato affisso presso il Monumento ai Caduti di Marcianise e recita: “4 novembre Festa Nazionale. Onora la Vittoria”. La firma è quella di CasaPound, che in una nota spiega il perché dell’azione svolta in tutta Italia: “È obbligo morale di tutti ricordare il sacrificio e l’impegno militare dei nostri connazionali: fu la testimonianza di quel profondo sentimento di amor di Patria che animò i nostri soldati e gli italiani in quegli anni”. E ancora, “Onorare il 4 novembre vuol dire onorare il sacrificio di oltre seicentomila Caduti e di tante altre e migliaia di feriti e mutilati, sacrificio necessario per difendere la libertà raggiungendo una unità tanto difficile quanto fortemente voluta”. Un messaggio chiaro, per ricordare la data del 4 novembre e celebrarne l’importanza, quando troppo spesso invece questa viene trascurata o fatta passare in sordina.

L’indignazione dell’Anpi

Non si capisce come tutto questo si trasformi per l’Anpi in “un’ombra vergognosa sulla ricorrenza”. Anzi, viene persino messa in dubbio la buona fede dell’iniziativa in nome di non si sa bene quale complotto nero: “Dietro al finto ricordo dei defunti appare infatti l’intenzione di qualche isolato nostalgico di strizzare l’occhio al ventennio cercando di cancellare responsabilità storiche per legittimare nuovi fascismi”. Insomma, all’Anpi non basta mantenere il monopolio del ricordo della Seconda guerra mondiale ma vuole anche quello della Prima. Tutto questo non in nome di chissà quale raffinata lettura storica, magari dei legami tra fenomeni come l’interventismo, l’arditismo e lo stesso fascismo, ma unicamente per una sorta di gelosia o conventio ad exclundendum per cui chiunque non sia allineato ai dettami della sinistra antifascista non ha diritto a esprimersi su nulla. Sembrano quindi ancora più artefatte le richieste dell’Anpi all’Amministazione comunale di esprimersi “in modo netto e deciso contro ogni forma di nostalgia di un passato che è costato sangue e dolore agli italiani”, di dare vita a “iniziative per riappropriarsi di temi e celebrazioni così importanti”, e soprattutto che ciò avvenga “in nome e per conto di tutta la città evitando che qualche isolato nostalgico possa infangare la nostra storia”. Un appello all’unità che suona quantomeno curioso da parte di chi fa di tutto per mantenere vive certe divisioni e alimentare l’odio di parte.

Michele Iozzino

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