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Amputarsi per scelta: il nuovo delirio si chiama trans-abilità

by La Redazione
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Roma, 14 nov – Trans-sessuali, trans-gender, trans-specie? Rattatuia da robivecchi, merce old fashioned, superatisimi trendingtopic a petto dell’assai più empatogena trans-abilità, nuova frontiera del peggior post modernismo malato di ybris la più esasperata. Qui si discetta del nuovo modello fenomenologico collezione primavera estate 2017, quello relativo alla cosiddetta “trans-abilità”, vocabolo con cui si identifica un numero sempre crescente di persone che decidono di infliggersi atti di autolesionismo per procurarsi volontariamente una disabilità.

Dove l’abbiamo già sentito che a muovere questi scriteriati verso il gesto di amputarsi un braccio, una gamba o perdere la vista o l’udito sarebbe la fantasiosa, delirante, paracelsiana convinzione di non sentirsi a proprio agio nei loro corpi integri e sani? L’abbiamo sentita là, nella declinazione propagandistica della vescicante ideologia gender, in quella via crucis verso una post-umanità che, credendosi libera, finirà per aggiogarsi alle tenebre di un innaturale orizzontalismo indifferenziato. Una ideocrazia volta a realizzare una mutazione antropologico-culturale senza precedenti, centrata sulla negazione delle differenze sessuali, omologa alle trasformazioni in atto nei processi economico-produttivi.

trans-anilità amputazioniIl sito www.unilad.co.uk racconta la storia di ‘Jason’, il nome è di fantasia, che ha trascorso alcuni mesi studiando le “migliori” modalità per staccarsi un braccio e ha dedicato ore alle formazione in pronto soccorso per evitare di morire dissanguato, facendo pratica su pezzi di carne comprati in macelleria.

Un accademico del Quebec, Alexandre Baril, che tiene lezioni sulla “trans-abilità” ha dichiarato che Jason non è il solo ad essere affetto da tale disturbo: “Definiamo trans-abilità il desiderio o la necessità di una persona identificata come abile da altre persone a trasformare il proprio corpo per ottenere una menomazione fisica. La persona potrebbe desiderare di diventare sorda, cieca, amputata, paraplegica. È un desiderio davvero forte”.

Alcuni ricercatori canadesi hanno riscontrato come l’amputazione degli arti non sia l’unico desiderio di tali persone: “La maggior parte di loro brama un’amputazione o una paralisi, ma c’è anche una persona che desidera l’amputazione del proprio organo genitale e una che vuole diventare cieca”.

Per raggiungere i loro sconsiderati scopi molti di essi arrivano ad organizzare degli “incidenti” finalizzati a menomare premeditatamente, in maniera irrimediabile, il proprio corpo. Roba da trattamento sanitario obbligatorio o frontiera estrema di una destrutturazione dell’umano? Più il secondo corno che il primo. Dopo la fuggevole apparizione di una riciclata “lost generation” povera di un ubi consistam che altro non riguardasse se non la rincorsa ad una Weltanschauung votata all’edonisimo catagogico, siamo alla rivolta dei sociopatici, kamikaze inebetiti pronti ad immolarsi sull’altare di un transumanesimo fondato su individui indifferenziati e più manipolabili in virtù della loro identità fluida. E priva di palle.

Alberto Fraja

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4 comments

nemesi 14 Novembre 2017 - 5:18

è come lo scrigno di Pandora…una volta aperto esce di tutto ed il peggio di tutto,e non importa se
l’aprirlo possa nascondere anche motivazioni umane epresse in buona fede;

se ad esempio il “matrimonio” omosessuale è una conquista di civiltà perchè sarebbe basato sull’amore,non si capisce perchè non si dovrebbe altresì legalizzare anche la poligamia cassandone il reato relativo o magari consentire anche il matrimonio tra consanguenei come fratello e sorella…nel momento in cui c’è amore tra adulti e consenzienti la gamma di scelta dovrebbe essere illimitata;

qui però siamo non solo in pieno ambito patologico-psichiatrico,ma temo che lo stesso Zeus davanti a queste persone disturbate si riprenderebbe senza indugio quello scrigno affidato a Pandora,adirato da tanto scempio.

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ANTERO 15 Novembre 2017 - 8:54

Internamento in apposite strutture con stretto controllo psichiatrico più l’obbligo del lavoro … il lavoro rende liberi !

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serena 15 Novembre 2017 - 11:39

le malattie mentali vanno curate, chi è pericoloso per se stesso deve essere curato prima di arrivare a questi livelli

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Manuel Diehardtattoo 17 Novembre 2017 - 4:50

io sono paraplegico..vivo sulla sedia a rotelle non per mia scelta, un incidente non provocato da me ma dall’inettitudine di un altro uomo.. chi ha il pane non ha i denti, chi ha i denti..bah fanculo tutti che si tagliassero la testa veramente

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