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“Hanno urlato Allah Akbar prima dell’esplosione”: le prime testimonianze da Bruxelles

by La Redazione
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10274173_1704297763179198_7998254213123412733_nBruxelles, 22 mar – Esercito francese alla frontiera, stato di massima allerta e paura  a Bruxelles e in tutto Belgio, bilancio delle vittime che continua a salire. Tra il caos che regna sovrano iniziano ad arrivare le prime ricostruzioni. All’areoporto di Zaventem ad entrare in azione sarebbe stato un kamikaze, che a detta di alcuni testimoni avrebbe gridato “Allah Akbar” prima di farsi esplodere. I testimoni parlano sostengono di aver udito anche alcuni colpi di arma da fuoco oltre all’esplosione. Questo accadeva alle 8 all’areoporto di Zaventem. Alle 9.15 è invece esplosa una boma alla stazione di Maelbeek, la più vicina al Parlamento Europeo.

In un primo momento si era parlato anche di un ordigno esploso alla stazione Schuman, sempre vicino alle istituzioni europee, ma non si hanno confemre al momento. Intanto attraverso Telegram sarebbe anche giunta la rivendicazione dell’Isis, postata dall’agenzia stampa “Amaq” gestita direttamente dal Califfato. Continua invece a salire il bilancio delle vittime: al momento diverse fonti parlano di 11 o 13 morti nell’attentato all’aeroporto, mentre di 15 vittime alla stazione di Maelbek.

Quindi il totale dei morti si aggirerebbe intorno ai 30, mentre sarebbe salito a più di 100 il bilancio totale dei feriti, alcuni dei quali molto gravi, fatto che potrebbe portare ad un aumento del numero delle vittime. Al momento tutte le metro sono chiuse, così come il resto della città praticamente paralizzato, con i militari che sorvegliano i punti sensibili di Bruxelles, come le vie intorno alla Grande Place, la stazione “Gare du Midi” e la zona del Parlamento e della Commissione Europea.

Davide Romano

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