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Nations League, gli azzurri durano un tempo: Italia-Belgio finisce 2-2

by Marco Battistini
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Roma, 11 ott – Due punti persi o uno guadagnato? Convincono a metà gli azzurri 2.0 di Luciano Spalletti nella gara – la terza del girone – valida per la Nations League 2024/25. Italia-Belgio finisce 2-2: c’è rammarico, in quanto per praticamente tutta la prima frazione abbiamo fatto il bello e il cattivo tempo. Ma andiamo con ordine.

Le (interessanti) scelte del commissario tecnico

Aria fresca in quel di Coverciano. Con la dimenticabile esperienza di Euro 2024 alle spalle, continua il dolce rinnovo del gruppo azzurro. Attenzione ai particolari. Rosa ristretta ed età media che non arriva alle ventiquattro primavere e mezzo. Tra i trentenni è rimasto il solo Di Lorenzo, poi con Pellegrini troviamo i due portieri di riserva (i pur ottimi Vicario e Di Gregorio). Capitolo volti nuovi: oltre all’estremo difensore juventino ci sono Gabbia, Pisilli e – un po’ a sorpresa – Daniel Maldini.

Davanti a una selezione che ha messo da parte ogni sogno di gloria – nonostante i proclami solo sulla carta si è avvicinata alle grandi del mondo – il cittì va avanti con il suo camaleontico 3-5-2. Quindi trovano spazio il doppio regista difensivo (Bastoni, Calafiori) e due esterni – Cambiaso e Dimarco – che possano garantire certezze in entrambe le fasi di gioco. Poi davanti a un centrocampo di gamba, tecnica e cervello – mancherebbe pure un certo Barella – opportunità per Retegui, attualmente capocannoniere del campionato. 

Italia-Belgio, la prima frazione

L’Italia trova subito la via della rete. Azione fulminea sulla mancina con Dimarco che spinge e dallo spigolo dell’area pesca sul versante opposto l’altro quinto. Cambiaso è caparbio e nel rimpallo trova il vantaggio. Azzurri in gestione, mentre gli ospiti si fanno vedere dalle parti del nostro capitano solo a metà frazione.

Un fuoco di paglia quello belga, perché al minuto 24’ i nostri si esibiscono in un contropiede da manuale del calcio. È ancora l’asse Dimarco-Cambiaso a creare i presupposti per il raddoppio: grande apertura dell’interista per lo juventino che arriva al tiro, Casteels risponde presente ma nulla può su Retegui.

Minuto 40. Bastoni azzarda la giocata per Pellegrini, il quale in ritardo sulla nostra trequarti si becca il cartellino rosso. Dagli sviluppi della punizione De Cuyper – da fuori area – dimezza le distanze. Tutto riaperto (ed è un vero peccato).

Il secondo tempo

Sì, perché con l’uomo in meno – come prevedibile – cambia l’inerzia della gara. Non abbiamo più il pallino tra i piedi e, a dirla tutta, a inizio ripresa commettiamo anche qualche leggerezza di troppo in uscita. Errori banali, questione più di testa che di gamba. Come volevasi dimostrare arriva il pareggio, una dormita da matita blu su azione d’angolo. Trossard ringrazia e all’ora di gioco fa 2-2.

Per il resto c’è poco da dire. L’Italia non ha più lo smalto (fisico e mentale) dei primi quarantacinque, il Belgio quando ci prova lo fa più che altro per nostre mancanze. Due punti persi o uno guadagnato? Questa squadra – con i suoi limiti strutturali che tutti conosciamo – non può permettersi errori. Che sia di lezione, per il momento va bene così.

Marco Battistini

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