Roma, 2 mag – In Ciociaria evidentemente ci hanno preso gusto. Terza promozione in Serie A negli ultimi otto anni, ma – con ogni probabilità – la prima da vincitori del campionato cadetto. Sì, perché con l’affermazione di ieri sera (3-1 sulla Reggina), il Frosinone con settantuno punti – a tre giornate dal termine – diventa irraggiungibile per il Bari, attualmente sul gradino più basso del podio a quota sessantuno. Il Leone al contempo stacca di quattro lunghezze il Genoa, fermato nel pomeriggio al Druso di Bolzano. Secondo dietro al Carpi nel 2014/15, quattro stagioni più tardi il biglietto per il Paradiso arrivò tramite gli spareggi. In questa annata dominata in lungo e in largo – almeno da ottobre in avanti – i giallazzurri sono tornati a ruggire più forte di quanto avessero mai fatto in precedenza.
Beata gioventù
A quanto pare la Serie B non è un campionato per vecchi. Se da una parte troviamo in testa alla classifica due tra i tre allenatori più giovani di tutta la categoria (il grifone Gilardino e – appunto – Grosso) dall’altra la prima promossa della stagione è per età media davvero virtuosa – 25 anni, meglio dei frusinati solamente il Parma. Va bene, due indizi sono una coincidenza ma l’egemonia della squadra di casa Stirpe è stata troppo netta per essere una casualità.
Una ventata di aria fresca ha quindi travolto la cadetteria. A partire dal trasformismo del terzino campione del mondo che oggi siede in panchina. Dopo aver trovato la quadra tattica nel mese di novembre, il 4-3-3 di partenza si è sempre adattato senza pregiudizio alcuno alle esigenze del momento, utilizzando talvolta la difesa a tre oppure il rombo a centrocampo. Ci sono poi le sole ventuno primavere di Turati, portiere meno battuto del torneo, o – passando dal lato opposto del campo – le dodici marcature del classe 2000 Mulattieri, professione attaccante e pianista per passione.
Un girone da favola
In mezzo la giusta combinazione tra la preponderante linea verde (Borrelli e Caso, entrambi a segno ieri, senza dimenticare un’altra giovanissima punta come Moro) e l’imprescindibile dose di esperienza: i difensori centrali Lucioni e Ravanelli, il mediano Mazzitelli, i più offensivi Garritano e Insigne.
Una promozione materialmente conquistata nelle diciotto partite che dividono il tonfo di Parma dalla sconfitta interna subita contro gli stessi emiliani. In questo determinante lasso di tempo trentuno marcature (ad oggi il Frosinone vanta il miglior attacco cadetto) a fronte di sole nove reti subite hanno significato tredici vittorie, quattro pareggi e una sola caduta. Il primato in classifica, conquistato dopo l’affermazione di misura sul Bari della decima giornata, non è stato più lasciato dai ciocari.
Un fortino: il Benito Stirpe
Importante per la neopromossa poi il ruolino di marcia tra le mura amiche. Allo Stirpe – il terzo impianto moderno gestito direttamente da una società calcistica italiana è dedicato al Cavalier Benito, storico presidente nato nel 1923 – il Frosinone sta infatti viaggiando a una media di 2,3 punti a partita. Le belle immagini dell’invasione di campo al triplice fischio di Prontera hanno dato il via ai meritati festeggiamenti: ci sarà tempo per pensare alla ardue sfide della massima serie. Nel frattempo il Leone ruggisce ancora.
Marco Battistini