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Bologna-Parma, il giovane derby delle “vecchie” emiliane

by Marco Battistini
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Roma, 6 ott – Serie A, settima fatica dall’anno. Esattamente novantacinque anni di campionato unico, un menù di giornata che ha già proposto (ieri) Napoli e Inter. Pranzeremo con la Juve, Roma in aperitivo e Fiorentina-Milan per cena. C’è una partita però che più delle altre attira la nostra attenzione, ovvero il giovane derby delle “vecchie” emiliane. Bologna-Parma, classico scontro regionale ma con una racconto del tutto particolare. 

Una partita “giovane”

Qualcuno l’ha chiamato derby dell’Emilia. Forse a sproposito, pensando anche alle numerose realtà poste lungo la parte occidentale della famosa strada romana (Piacenza, Reggiana, Modena). O alla ben più sentita rivalità dei ducali con i vicini granata –  i felsinei in tal senso sconfinano in Toscana e Romagna (Fiorentina e Cesena). O forse a ragion veduta perché, trofei alla mano, stiamo pur sempre parlando delle società più blasonate della regione. Il Bologna con i suoi sette scudetti, per il Parma la collezione di coppe – nazionali e continentali – messa insieme a cavallo dei due millenni.

La fondazione rossoblù risale al 1909, quella crociata è datata quattro anni più tardi. Rappresentanti storiche del pallone italiano, strano ma vero il primo incrocio risale solamente alla stagione 1983/84, campionato di Serie C1. Due pareggi – al pirotecnico 3-3 del Tardini seguì il bloccato risultato ad occhiali del Dall’Ara – preludio di un arrivo a braccetto. Quarantotto punti per entrambe e prima posizione condivisa che, appena una lunghezza sopra al Vicenza, significa doppio salto in cadetteria.

Bologna-Parma e lo spareggio salvezza

Nel 1988 i petroniani tornano in Serie A, due anni dopo sarà la (prima) volta dei ducali allenati da Nevio Scala. L’ultimo decennio del ventesimo secolo arride proprio alla regina di coppe, la quale lascia ai cugini solamente le briciole. Sono i tempi di Buffon e Cannavaro da una parte, l’anno di Roberto Baggio – incredibilmente bocciato da un giovane Ancelotti per incompatibilità tattiche – dall’altra. In questo avvicendarsi di alterne fortune però, la medaglia è destinata a rovesciarsi, così tra il 1998 e il 2005 il Parma vince solamente una volta. Ma è un’affermazione di quelle pesanti.

Ancora appaiate, questa volta in fondo alla classifica. Ci sarebbe anche la Fiorentina: condizionale appunto, perché i viola si salvano grazie alla classifica avulsa. Atalanta e Brescia (solamente un punto sotto al suddetto trio) sono già in Serie B e per decretare la terza retrocessa la graduatoria costringe allo spareggio salvezza

All’andata del Tardini i padroni di casa – in emergenza e nel pieno del ridimensionamento – si fanno sorprendere dalla rete dell’albanese Tare. Ma al ritorno compiono l’impresa. Al quarto d’ora capitan Cardone, con un gol sporco ma tremendamente importante, “pareggia” i conti. Poi, d’opportunismo sul finire della prima frazione, Gilardino ribalta la situazione: nella ripresa in Curva San Luca si soffre ma al triplice fischio di Pierluigi Collina i tifosi del Parma possono festeggiare una storica salvezza

La sfida del Dall’Ara

Eccoci ai giorni nostri, Bologna-Parma si sfidano per la quarantottesima volta. I gialloblù non battono i cugini da una dozzina di stagioni ma – considerando obiettivi stagionali e odierni rapporti di forza – sono partiti meglio rispetto agli uomini di Italiano. Nonostante il punto gettato al vento dai ragazzi allenati da Pecchia nel posticipo di lunedì scorso. Parma cinque e Bologna sette, recita ora la classifica: ancora una volta le due vecchie compagini del giovane derby si ritrovano una vicina all’altra.

Marco Battistini

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