Roma, 9 mar – Anche l’Ue se la prende con Londra per la legge contro l’immigrazione clandestina. Un’Ue che peraltro non ha nessuna autorità ufficiale sul governo inglese. Il che rende lo stracciamento di vesti, se è possibile, ancora più insopportabile.
Ue contro Londra: “La legge anti-clandestini viola il diritto internazionale”
“Diritto internazionale” è come “diritti umani” o comunque l’utilizzo dello strumento è simile: imporre una sola visione o comunque veicolarla. E infatti i due concetti in questo caso vengono accorpati. Anche se non si ha più alcuna autorità per farlo, come è il caso della Commissione Ue nei riguardi di una Londra che non fa più parte dell’Unione europea. Così, come riporta Agenzia Nova, il commissario europeo per gli Affari Interni Ylva Johansson fa la ramanzina alla nuova legge britannica sull’immigrazione. Una legge che “va contro le norme internazionali sui diritti umani”. Tutto insieme, come sempre. Non solo c’è l’omelia, ma anche l’avvertimento. La Johansonn se la prende proprio con il ministro degli Interni Suella Braverman, la quale dal canto suo si difende proprio su quei presunti “diritti umani” violati, sempre sbandierati quando si vuole imporre la solita visione globale.
Una repressione culturale e politica
Non si può contestare la migrazione di massa illegale. Questo si evince, da anni, ma con particolare concentrazione negli ultimi giorni. Noi italiani ci siamo abituati, con i continui rimbrotti dell’Ue e della retorica buonista anche quando il governo italiano, di fatto, non sta ostacolando minimamente l’immigrazione clandestina. Gli inglesi dovrebbero esserlo un po’ meno, soprattutto quando a fargli la predica è qualcuno che non ha nessuna autorità per imporgli alcunché, come l’Unione europea. Le dichiarazioni provenienti da Bruxelles fanno il paio con quelle dell’Onu di ieri, altrettanto critiche verso Downey Street e la politica che intende approntare. Toccherà vedere se il governo inglese riuscirà a resistere alle innumerevoli, potenti pressioni che gli sono state rivolte per stare “a cuccia”.
Stelio Fergola