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“Vi spiego le iniziative concrete del Piano Mattei”: Meloni non molla

by La Redazione
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Piano Mattei Meloni

Roma, 20 giu – Il Piano Mattei non è un elenco di buone intenzioni, assicura Giorgia Meloni. Se abbia ragione o meno ce lo dirà soltanto il tempo. In ogni caso, nel videomessaggio dedicato al tema pubblicato questa mattina sulla pagina Youtube della presidenza del Consiglio dei Ministri, il capo del governo ha insistito molto sulla difesa dell’iniziativa promossa dal suo esecutivo.

“Piano Mattei, iniziative e non solo buone intenzioni”: la Meloni sottolinea gli aspetti operativi del progetto

In un passaggio, il premier mette in fila una serie di aspetti che caratterizzano il progetto in corso: “La concretezza è il tratto distintivo del Piano Mattei, che abbiamo articolato su sei direttrici di intervento, che sono istruzione e formazione, salute, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture, e che sta trovando la sua prima realizzazione con diversi progetti pilota che partono da nove Nazioni: Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico, Tunisia. Abbiamo portato questo approccio, questo livello di concretezza, anche in ambito G7. Come sapete l’Italia quest’anno ha la responsabilità di guidare il forum. Al Vertice di Borgo Egnazia abbiamo istituito, con la Banca Africana di Sviluppo e la Banca Mondiale, alcuni strumenti finanziari molto innovativi per sviluppare strategie di co-investimento in Africa e abbiamo avviato sinergie strutturate e attività di raccordo tra il Piano Mattei e le iniziative che già esistono particolarmente sul tema degli investimenti in infrastrutture e che sono previste dai nostri partner”.

Poi aggiunge: “Penso, ad esempio alla decisione di contribuire, con un impegno finanziario che può arrivare fino a 320 milioni di euro, a uno dei progetti della Partnership for Global Infrastructure and Investment che è la realizzazione del ‘corridoio di Lobito’, il sistema infrastrutturale che collegherà l’Angola allo Zambia, attraverso la Repubblica Democratica del Congo. Parliamo di un’infrastruttura imponente, che coinvolge numerosi settori e che apre ad opportunità anche per le imprese italiane. Ma ci tengo a ricordare anche l’ottima sinergia che l’Italia ha instaurato con gli Stati Uniti in Kenya, Nazione dove stanno prendendo corpo due progetti pilota del Piano Mattei nel settore dell’energia rinnovabile. Il primo per lo sviluppo della filiera dei biocarburanti, per coinvolgere fino a circa 400 mila agricoltori; il secondo per la produzione di energia geotermica”

Più dettagli rispetto al passato

L’obiettivo del “Piano” è grosso. Siamo stati tra i primi a sottolinearlo quando fu presentato. Diciamo che le prime nebbie dipanate erano ancora un po’ troppo superficiali e, sul progetto, dominava ancora la genericità. Sul tema siamo stati molto equilibrati, critici quando era il caso di esserlo ma anche ottimisti. In questo caso, ci limitiamo a ravvisare il chiaro intento del premier a raccontare un numero di dettagli sul piano maggiore rispetto al passato. Il che, ad elezioni europee concluse, non era così scontato.

Una cosa è sicura: al di fuori di qualsiasi retorica anti-imperialista, anti-colonialista o identitaria, sviluppare rapporti virtuosi con i Paesi africani è prioritario e realmente nelle interesse di entrambi le parti in causa. Lo sa bene il premier che non casualmente nel suo intervento dice anche che “a noi spetta il compito di collaborare con le Nazioni africane, e di costruire insieme a loro, ai loro sistemi economici e produttivi, sempre più dinamici e intraprendenti, nuove occasioni di sviluppo condiviso. Una cooperazione da pari a pari che deve portare un bilancio positivo per tutti, per crescere insieme, senza approcci caritatevoli o paternalistici. E noi intendiamo farlo non con i proclami, ma con i fatti, trasformando in infrastrutture, progetti concreti, posti di lavoro i nostri propositi”.

 

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