Roma, 8 gen – Niente, non ce l’hanno fatta. Ci hanno provato fino all’ultimo a far credere che a Colonia non fosse successo nulla, che era la solita bufala montata ad arte da Libero, dal Giornale e, si parva licet componere magni, dal Primato Nazionale. E invece qualcosa è successo davvero, a Colonia. Qualcosa di grosso. E ora sono in tanti a dover arrossire per le idiozie dette su questa storia.
A cominciare dagli immancabili debunker de noantri, i cacciatori di bufale che, svolgendo molto speso un ruolo politico dietro le apparenti vesti dei paladini della verità, sono quasi più insopportabili dei professionisti delle bufale stesse. Basta leggere, per esempio, “l’inchiesta” montata da Bufale.net, che ha provato fino all’ultimo a difendere l’indifendibile, e cioè a sostenere che non fosse possibile stabilire con certezza se i responsabili erano davvero immigrati. Ora che le testimonianze concordi e univoche di passanti e vittime, rapporti di polizia, inchieste giornalistiche di testate di ogni orientamento e arresti effettuati vanno nella stessa direzione, che si inventeranno? Apriranno una pagina di autodenuncia contro le loro stesse bufale? Illuminante anche il modo in cui lo stesso sito gioca con i numeri. Parlando dei famosi mille in piazza, Bufale.net scrive che “è usato in maniera scorretta. Il numero è riportato sia dal Focus.de che dal Sueddeutsche.de, ma si riferiscono al numero di persone moleste e ubriache che si trovavano davanti alla stazione di Colonia su cui era intervenuta la polizia […] In pratica, il numero menzionato 1000 riguarda il numero di persone presenti sul piazzale della stazione, ma non che sono 1000 gli autori dei reati denunciati, ma allo stesso tempo non si può sostenere che su 90 denunce ci siano 90 trasgressori”. Davvero una bella supercazzola per dire che, attenzione, non sappiamo quanti di quei mille abbiano molestato, stuprato e rubato. Il fatto che tutte le testimonianze indichino un gruppone etnico compatto e coordinato dovrebbe pur voler dire qualcosa. O forse quando una curva da stadio lancia un coro che fa notizia i giornali devono riportare il numero esatto di chi ha cantato anziché scrivere genericamente “la curva”?
Da segnalare anche le capriole di Vice, che tenta di cavarsela dipingendo una notte in cui tutte le vacche sono grigie e tutti gli uomini sono stupratori. Quindi, sì, alcuni stranieri stuprano, anche alcuni autoctoni, lo stupro è ovunque, quindi forse da nessuna parte. Per assolvere gli immigrati, Vice si inventa una Germania in cui il paesaggio sociale ordinario è il seguente: “Insulti, molestie sui mezzi pubblici, pedinamenti fino alla porta di casa, stupri da parte di amici di famiglia o la polizia che non crede a chi li denuncia”. Ovviamente che ci siano anche tedeschi – e francesi, italiani, eschimesi, giapponesi, indonesiani – stupratori lo sapevamo bene. Ma è chiaro che i fatti di Colonia esprimono una specificità assolutamente lampante, tant’è che la polizia non fa che ripetere quanto fosse nuovo lo scenario che si è trovata di fronte. Anche Fanpage ha accusato il colpo, tanto da uscirsene con un articolo su altri stupri avvenuti in occasione dell’Oktoberfest, e chiosando con rabbia: “Gli stupratori? Tedeschi, ovviamente. Qualche decina di stupratori ubriachi che si ripetono ogni anno. Uomini europei che non riescono a controllare i propri freni inibitori credendo che la palatina alla cameriera sia un servizio di diritto insieme ai boccali. I giornali? No, non ne parlano. Non è il caso, forse. Solo qualche piccola testata come Taz.de decide di dedicare un articolo. Ma vuoi mettere gli islamici che stuprano le ‘nostre’ donne? Questo è il giornalismo che chiede la gente. O no?”. Al confronto della Germania attuale, la Bosnia dei tempi della guerra era una passeggiata, per le donne.
Grande prova pure dell’Internazionale, che senza vergogna titola “La violenza contro le donne a Colonia non c’entra con l’immigrazione”. Si tratta di un articolo di Dinah Riese, uscito su Die Tageszeitung. Oltre a esibirsi in perle come questa: “Per i populisti di destra la colpa è degli stranieri. Ma la loro idea della donna non è affatto migliore di quella dei molestatori” (quindi se votate a destra siete uguali a criminali che stuoprano, ribano e pestano donne, chiaro, no?), Internazionale tocca anche i vertici dell’eufemizzazione, con argomenti che se apllicati a qualsiasi altro caso di stupro o molestia verrebbe giudicato criminale: “L’obiettivo delle aggressioni era il furto, le violenze sessuali erano solo un diversivo”. Ah, meno male, le vittime ne saranno sollevate. Ma alla fine, a sorpresa, the winner is… il Corriere della Sera. Merita sicuramente il podio la spiegazione, sia pur ipotetica, di quanto accaduto a Colonia: “Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori c’è quella di una comune regia: forse da parte di gruppi xenofobi che potrebbero aver aizzato gruppetti di immigrati per poi cavalcare l’indignazione causata dagli assalti”. Ogni commento sarebbe superfluo.
Roberto Derta
2 comments
Trama nera, trama nera, sol con te si fa carriera…
Sì sì, come scrivevo a commento anche nell’ altro articolo dedicato allo stesso argomento, la colpa è tutta dei rettiliani…