Roma, 24 mar – Siamo nell’Africa meridionale, La zona al confine tra Repubblica Democratica del Congo e Zambia è chiamata Copperbelt in quanto ricca di depositi di rame e cobalto, due minerali molto richiesti per la transizione energetica. Da tempo le imprese cinesi operano in quest’area dove ne controllano quasi tutta l’estrazione. Adesso però gli Stati Uniti e l’Unione europea sperano di ottenere maggiore influenza puntando a creare un nuovo corridoio per trasportare questi minerali.
Una linea per i trasporti dall’Africa meridionale
Al momento il trasporto avviene tramite camion che viaggiano dalla Repubblica Democratica del Congo al porto sudafricano di Durban e questo oltre a essere particolarmente inquinante richiede anche diverse settimane il che fa lievitare i costi di trasporto che poi vengono aggiunti al prezzo finale di questi minerali. Per tale motivo le società minerarie, assieme al governo della Repubblica del Congo, stanno lavorando a trovare una rotta alternativa che faccia passare questi minerali attraverso una linea ferroviaria che colleghi la Copperbelt col porto angolano di Lobito coì da ridurre di parecchio i tempi e i costi di trasporto. Un vantaggio di questo progetto è che la linea ferroviaria necessaria per trasportare questi minerali esiste già, dal momento che era stata costruita un secolo fa dalle potenze coloniali. Oggi però è in stato di abbandono, e necessita di altri investimenti nella zona, la stessa dove vengono estratti rame e cobalto. Un progetto avviato e con l’obiettivo di essere ecosostenibile.
Usa e Ue provano a fare concorrenza alla Cina
A finanziare questo progetto sono Usa e Unione europea, attivatesi per trovare gli investitori disposti a investire un miliardo di dollari per realizzare questo progetto. Per ora è stato trovato un consorzio guidato dalla societa’ di trading svizzera Trafigura che gestirà questa linea ferroviaria per 30 anni e investirà 500 milioni di dollari in locomotive e altre infrastrutture. Ovviamente l’interesse da parte di Usa e Ue non è solo economico ma anche geopolitico: con questi investimenti le due realtà sperano di togliere alla Cina il totale controllo di questa parte di Africa. Da parte sua, la Repubblica Democratica del Congo spera di ottenere maggiori vantaggi economici da questi investimenti.
Giuseppe De Santis