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“Un miglioramento della specie”: il delirio di Serra e Formigli sugli atleti di colore agli europei

by Alberto Celletti
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Serra Formigli

Roma, 14 giu – Michele Serra e Corrado Formigli sono assoluti protagonisti di una puntata spettacolare di Piazza Pulita, una robina da far piegare in due sul divano, forse per le risate, forse per disturbi fisiologici: lasciamo al lettore la scelta. Due le direttrici: la prima è il solito – ma sempre valido come tempi comici – delirio su Giorgia Meloni che deve prendere le distanze dai fascisti. Poi l’affondo razzista, ma spacciato per antirazzista, sugli atleti – spesso di colore – che hanno raccolto medaglie azzurre agli Europei di atletica. In quel momento si raggiunge il picco massimo dell’ipocrisia. Ma andiamo con ordine. Anzi, con disordine, se si pensa alle idee dei personaggi in questione…

“Attenta Meloni, ci sono i fascisti!”: Serra e Formigli superstar

Bisogna riconoscerlo: pur essendo un tema di una noia teoricamente mortale, non può non strappare una risata ad ogni nuova manifestazione. La Meloni deve professarsi antifascista più o meno ogni due settimane, a giudicare dalla “media” del mese di giugno, se includiamo anche le pretese per il centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti. Come scriviamo in anticipo ogni volta (sia chiaro, senza vantarci, vista la prevedibilità estrema dei presunti interlocutori) non sono professioni di cui la sinistra si accontenta, perché non portano sostanzialmente da nessuna parte.

C’è sempre qualcosa “in più” da chiedere, ovviamente di inutile e stupido. Le telecamere di La7 vanno a scovare qualche “Viva il Duce” dei ragazzi di Gioventù nazionale che gli è preziosissimo per continuare ad urlare, probabilmente perché non hanno nient’altro da dire. E da lì si monta il solito teatrino: teoricamente noioso, in realtà esilarante. O forse noioso ed esilarante insieme, percbé no. Come il comico autore del nostro spettacolo di cabaret preferito, del resto: può anche fare una battuta già conosciuta, ma magari è un suo marchio di fabbrica. A sinistra, d’altronde, gli ossimori sono di casa. Come vedremo nel passaggio finale.

“Gli atleti di colore, i nuovi italiani che portano a un miglioramento della specie”

Gli antirazzisti che formulano teorie razziste, addirittura eugenetiche, se si pensa alla sparata di Michele Serra nel finale del dialogo con Formigli. Il conduttore esalta le vittorie agli europei dei “nuovi italiani”, e il giornalista di Repubblica commenta così, spacciando pure il suo pensiero per “politicamente scorretto”: “Ho pensato in termini molto tra virgolette etnico-razziali a un miglioramento clamoroso della specie. Cioè Larissa Iapichino è molto più bella di me, e anche di te, Corrado”. Con il conduttore che annuisce: “Assolutamente!”. Diciamolo, siamo brutti, ce lo dicono gli antirazzisti.

Chi l’avrebbe mai detto. I maggiori critici del nazismo usano lo stesso approccio mentale di sviluppo della comunità umana, solo che invece di parlare di razza pura indicano chiaramente la produzione di una nuova, meticcia. Sul modello, del resto, di come già aveva fatto in passato quell’altra anima bella di Eugenio Scalfari (il quale aveva auspicato il meticciato come nuova forma razziale dell’occidente diversi anni fa). Forse fanno perfino peggio, perché il riferimento di Serra vira direttamente sulla superiorità della razza africana. Probabilmente non è casuale che lo stesso Formigli, sui suoi profili social, abbia commentato la medaglia di uno dei “nuovi italiani” , definendolo “più italiano di noi”. Non si capisce in base a cosa, ma in ogni caso è stupendo, nella sua miseria e nell’autorazzismo palese. Poi ci sarebbe anche la chicca sulla Ddr (“Stiamo diventati come la Germania Est, prendiamo tutte le medaglie”, esulta), ma non andiamo oltre. I due giornalisti ne hanno sparate troppe in quarto d’ora, accontentiamoci di concentrarci sulle più belle (mai come la Iapichino, sia ben chiaro).

Alberto Celletti

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