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Ucraina e arte, dietrofront della Russia: le opere non verranno ritirate in anticipo dall’Italia

by La Redazione
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Roma, 15 mar – Le opere d’arte appartenenti alla Russia, per la precisione all’Ermitage di San Pietroburgo, non dovranno più lasciare in anticipo le mostre di Milano (Palazzo Reale e e Gallerie d’Italia), alle quali partecipano come prestiti, come riporta Tgcom24.

Le opere d’arte della Russia restano in Italia, dietrofront dell’Ermitage

Solo la settimana scorsa, l’Ermitage di San Pietroburgo aveva richiesto la restituzione anticipata delle opere appartenenti alla Russia lasciate in prestito. Sintomo in un clima politico internazione piuttosto teso, dopo le vicende ucraino-russe. Come pubblicavamo al riguardo, le opere interessate erano la “Giovane donna con cappello piumato (1534-1536) di Tiziano” nonché la “Giovane donna con vecchio di profilo (1515-1516) di Giovanni Cariani. Per quanto riguarda la mostra (in collaborazione con l’Ermitage) alle Gallerie d’Italia dal titolo Grand Tour. Sogno d’Italia da Venezia a Pompei, sono 23 i quadri da restituire. A queste si accoda la Fondazione Fendi di Roma a cui è stata chiesta la restituzione di Giovane donna di Picasso, mai stata esposta in Italia”.

Oggi, è arrivato il dietrofront. “I ponti della cultura si fanno saltare in aria per ultimi.
Ora è il momento di proteggerli” dice Mikhail Piotrovsky, direttore generale del museo Ermitage. E di seguito, l’annuncio di un accordo con il ministero della Cultura russo. Viene “attenuata” la richiesta di un ritiro immediato delle opere in prestito dal museo. Piotrovksy a tal proposito aggiunge che “I dipinti di Tiziano e Picasso continuano a rimanere appesi alle pareti dei musei italiani. Dispiace molto che le relazioni culturali tra Italia e Russia siano crollate in un tale buio. Ne usciamo solo se conserviamo l’atmosfera di buona volontà e benevolenza“.

Cecconi, Ermitage Italia: “Un primo risultato”

Maurizio Cecconi, segretario generale di Ermitage Italia, commenta così sui prestiti effettuati dal Museo russo ad enti e istituzioni italiani: “Un primo significativo risultato”. Piotrovsky nel frattempo aggiunge: “Dobbiamo metterci chiaramente d’accordo su quando e soprattutto in che modo le opere torneranno all’Ermitage. Teniamo informato il Centro Ermitage Italia, anche se le sue attività operative sono state sospese, e i nostri partner italiani. Spero che l’Italia possa contribuire a creare un nuovo meccanismo di interazione tra le istituzioni culturali vista una lunga tradizione nazionale di amore e rispetto alla cultura, all’arte e ai musei. L’odierna situazione museale deve mostrare un modo di risolvere problemi seri in un mondo molto complicato per non diventare uno strumento di lotta politica. Abbiamo bisogno di nuovi approcci e accordi senza un ritorno alla retorica della guerra fredda“.

E rimangono in Italia fino al 27 marzo, data di chiusura della mostra, anche le 25 opere della rassegna dedicata al Grand Tour alle Gallerie d’Italia, ancora a Milano. “Intesa Sanpaolo conferma che, grazie all’accordo raggiunto dall’Ermitage di San Pietroburgo con il ministero della Cultura russo in base al quale viene attenuata la richiesta di un ritiro immediato delle opere prestate dal museo alle Gallerie d’Italia, si potrà fare in modo che le opere russe possano rimanere esposte al pubblico nella mostra ‘Grand Tour’ a Milano fino alla sua chiusura il 27 marzo, come inizialmente previsto, con le ricadute positive per i visitatori della mostra”.

Alberto Celletti

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