Roma, 12 dic – Anpi contro Amazon: l’ultima dei partigiani di cartone fa veramente troppo ridere. Nella “lotta al fascismo immaginario”, come giustamente la chiama il Giornale, la polemica appena creata ad arte (da baraccone, sia chiaro) raggiunge nuove vette del cabarettismo “parmigiano”.
Anpi contro Amazon: troppi gadget di Mussolini
Partiamo da un presupposto che messo in questo modo fa ancora più ridere: in pratica, per l’Anpi anche Amazon è troppo fascista. Non è possibile, secondo la sedicente “associazione partigiana” vendere troppi gadget a tema fascista o raffiguranti il Duce: statuette, portachiavi, spille, boccali evidentemente indecenti, inaccettabili per chi combatte il fascismo di cartone essendo egli stesso di cartapesta. Il delirio viene espresso dalla commissione scuola dell’Anpi, che sui social scrive così: “Questi elementi sono inquietanti e offensivi per chi ha sofferto a causa dei regimi fascista e nazista, e per tutti coloro che credono nei valori democratici”. De-fascistizzare il catalogo di Amazon Italia, dunque, sembra l’ultima “lotta”, la grande ed ennesima priorità con cui i partigiani di cartavelina pensano di affrontare i problemi dell’Italia. Sicuramente inclini a non mostrare troppe statuette raffiguranti Benito Mussolini.
Tutto bene per Stalin e Tito
In compenso, da buoni anti-italiani, i simpaticoni dell’Anpi non pensano di fare le pulci ad Amazon per la vendita di gadget e prodotti raffiguranti sia il generale Tito che Josif Stalin. E in generale i capi di Stato di governi comunisti. Lì (in quel altrettanto immaginario sia chiaro) ovviamente tutto bene. La “democrazia” non è in pericolo.
Aurelio Del Monte