Roma, 26 mar – Un direttore delle Poste agrigentino, 40 anni, è stato posto agli arresti domiciliari per una serie di accuse, tra cui quella di aver cercato di rubare 130mila euro ad un signore anziano. È quanto riferisce l’Agi.
Il direttore delle Poste e le accuse a suo carico
Tre imputazioni: peculato, sostituzione di persona e tentata estorsione ai danni di un pensionato ottantenne. La Procura di Termini Imerese muove queste accuse al 40enne agrigentino direttore delle Poste di un piccolo comune in provincia di Palermo, attualmente agli arresti domiciliari dai carabinieri della Compagnia di Lercara Friddi. Secondo le contestazioni indirizzategli, l’uomo avrebbe utilizzato la propria funzione per aprire a nome della vittima un nuovo libretto postale, sostituendosi ad essa e portando gli operatori del servizio centrale all’errore. Poco dopo avrebbe trasferito un importo di 130mila euro dal libretto che si era intestato a un altro creato artificialmente. E ancora successivamente, avrebbe sottratto dal secondo 71mila euro che poi sarebbero finiti su un conto legato direttamente a lui.
Le minacce alla figlia del pensionato
Quando il pensionato si è accorto della truffa, aveva subito denunciato il fatto presso la locale stazione dei carabinieri. A quel punto il direttore avrebbe rivolto minacce dirette alla figlia dell’anziano, per costringerlo a ritirare ogni accusa. L’Autorità Giudiziaria ha così emesso contro l’uomo un ordine di sequestro preventivo, equivalente alla somma indebitamente sottratta all’ottantenne, “che i carabinieri hanno eseguito, contestualmente all’applicazione della misura cautelare coercitiva, sequestrando al direttore dell’ufficio postale due abitazioni”.
Alberto Celletti
2 comments
Che genio! Pure le minacce! Scarface de noantri si farà un po’ di anni in cella si spera.
Il problemqa è che li perseguono solo quandoi truffano in proprio, quando truffano come ente facendo “smarrire” pieghi raccomandati per giorni in un CMP e alterano la data in cui è avvenuta la consegna del piego posticipandola sull’avviso di ricevimento nessuno fiata.