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Taxi in sciopero: cacciato dai manifestanti il rappresentante della Cgil

by La Redazione
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Roma, 21 nov – Per tutta la giornata di oggi tassisti provenienti da ogni parte d’Italia manifesteranno a Roma contro le misure del governo che hanno deregolamentato il servizio pubblico dei taxi aprendo di fatto il mercato alle multinazionali e favorendo chiaramente concorrenti come Uber. Uno sciopero iniziato stamani alle 8 e che durerà fino alle 22, indetto dopo l’inconto di ieri, che non ha dato l’esito sperato, al ministero dei Trasporti.

Durante il presidio autorizzato, che si svolgerà fino alle 18 a Porta Pia, il coordinatore nazionale di Unica Taxi Cgil, Nicola Di Giacobbe, è stato cacciato dai manifestanti al grido di “non ti vogliamo, qua non ci devi stare”. Una presenza, quella del rappresentante sindacale in questione, decisamente non apprezzata quindi dai tassisti che hanno indetto lo sciopero di oggi. “Non rappresenti nessuno, non sei nemmeno un tassista – hanno urlato i manifestanti a Di Giacobbe – non devi andare a parlare a nome nostro al Ministero. Non sei nemmeno un tassista. Hai firmato, insieme ad altri come Uritaxi, un accordo con gli Ncc che è una sorta di sanatoria e avvantaggia Uber. Fai finta di attaccare i noleggi per poi attaccare solo Mytaxi che invece è un app regolare”.
A quel punto Di Giacobbe è stato ‘scortato’ dalle forze dell’ordine fuori dalla piazza.
Ennesima dimostrazione di una distanza sempre più siderale tra i lavoratori e coloro che dovrebbero promuoverne le istanze, tutelandoli realmente.

L’inefficacia dei blandi interventi da parte di molti sindacati, che troppo spesso vengono meno al proprio ruolo, si riscontra anche in fatti come questo. Forse per la prima volta un rappresentante di categoria viene allontananto così malamente da una manifestazione nazionale di lavoratori. Intanto il vice ministro dei Trasporti, Riccardo Nencini, si dice sorpreso della protesta dopo il dialogo avvenuto lunedì: “Lo sciopero è ingiustificato e mi dispiace per il disservizio che si provoca ai cittadini. Del resto noi non abbiamo imposto nulla – ha specificato Nencini – e abbiamo lavorato incontrando molte volte le associazioni dei taxi negli ultimi mesi. Purtroppo sono emerse considerazioni di carattere politico che nulla hanno a che fare con la riforma e il tentativo di regolamentare il settore migliorando il servizio. Il governo è pronto ad andare avanti su questa strada”.

Quali siano le considerazioni di carattere politico, che secondo il vice ministro animerebbero la protesta dei tassisti, non è dato sapere. Quello che appare chiaro è lo scollamento tra richieste da parte dei lavoratori italiani e riformismo governativo. Con la Cgil sempre più ai margini, anzi cacciata fuori dal perimetro.

Alessandro Della Guglia

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