Ancona, 12 dic – Se Salvini fosse andato sul luogo della tragedia ossia dove sei persone sono morte durante il concerto di tale Sfera Ebbasta, state certi che la Boldrini lo avrebbe tacciato di sciacallaggio. Siccome, al contrario, non c’è andato, la solita compagine costituita dal mondo degli indignados a gettone lo ha accusato di scarsa presenza. Valli a capire.
Questa storia, però, non si presta solo a questa banale strumentalizzazione bensì anche ad altre e forse addirittura più banali. Li avete sentiti i genitori d’Italia che dall’alto della loro cultura musicale stanno bacchettando gli adolescenti che si lasciano fregare dai mostriciattoli del nuovo millennio come il signor Ebbasta? Noi li sentiamo, e la noia che ci provocano è incommensurabile.
Il tema, difatti, riguarda principalmente loro, ossia quelli che permettono a un adolescente di ascoltare, partecipando a uno dei suoi concerti, un tizio ornato d’oro sino sui denti che inneggia indiscriminatamente alla droga e a un non meglio precisato stile di vita da rapper gangster.
La periferia della grande città, la vita che è una scuola, le battaglie, il rispetto e tutta la sequela di minchiate buone per chi preferisce la banale violenza alla faticosa costruzione del proprio essere. È stupido e ancora banalmente irresponsabile puntare il dito contro i quattordicenni affascinati dalla vita borderline di un rapper di periferia: capitava a tutti, capiterebbe a tutti e il genitore serve anche per porre un freno al ribellismo che alberga nella testa di tutti gli adolescenti e che di certo incrementa coi testi di questi nuovi poeti.
Chi chiede la censura di Stato è doppiamente scemo, perché da un lato demanderebbe il ruolo di educatore del figlio ad un soggetto “altro” che si trova a una distanza siderale rispetto ai soggetti che vorrebbe governare, e dall’altro perché ogni censura si sa dove inizia ma non dove finisce. Non potremmo poi stupirci se venisse cancellata dal mondo della musica Vado al massimo di Vasco Rossi per induzione alla guida spericolata. Un genitore, e chi scrive non lo è, potrebbe al contrario spiegare con maggior efficacia per quale motivo Sfera Ebbasta sia solo un coso tatuato dalla testa ai piedi i cui testi sono profondi quanto l’acquario di casa sua.
A proposito di sciacalli e di carcasse da spolpare. Il ministro Salvini è stato accusato di essere una sorta di mandante morale della strage perché farebbe leva sulla rabbia collettiva incitando chicchessia a difendersi senza interpellare le forze dell’ordine. E, come è noto, lo spray al peperoncino è facilmente acquistabile da chiunque senza alcuna licenza per potersi difendere dalle minacce più o meno presunte. La cazzata è talmente dozzinale che è anche facilmente smontabile: lo spray è un oggetto comprato principalmente delle donne che girano per stazioni o metropolitane al calar del sole, essendo questi luoghi non propriamente frequentati dalla crème della società.
Non risulta che Salvini abbia mai parlato di opportunità di girare spruzzando peperoncino per aria, poiché il ministro dell’Interno ha sempre discusso della libertà di ogni cittadino di poter difendere casa propria dalle incursioni dei ladri senza dover calibrare la difesa sulla base dell’offesa.
Per chi conosce il codice penale, significherebbe eliminare il reato di eccesso di legittima difesa. Le armi rimarrebbero vendibili secondo le leggi già vigenti ma tutti noi non rischieremmo di finire in galera, con annesso risarcimento, per aver sforacchiato la carcassa del bandito che era entrato in casa nostra.
E tanto per non rimanere nel vago, le percentuali sulla popolazione carceraria dicono che i più avvezzi ai reati predatori sono albanesi, rumeni, tunisini e marocchini. Le frotte di loro colleghi che si dedicano ai reati a sfondo sessuale, per i quali funziona come ottimo deterrente il famoso spray urticante, sono composte principalmente da immigrati, realtà, questa, risultante dal confronto del numero di reati commessi col numero di persone componenti quel gruppo particolare.
Appunto, gli immigrati stuprano molto più degli italiani.
E tanto per non rimanere nel vago, vi sono due enormi differenze tra lo stupro commesso da un italiano e quello commesso da un afro-islamico: in primis, il primo è più detestabile per il tradimento perpetrato da chi è stato generosamente accolto sebbene in molti caso fosse arrivato clandestinamente; in secundis, è frequente che costoro perpetrino tali violenze non per la banale cattiveria che alberga in loro ma per gli usi e i costumi che si trascinano dietro dai paesi di provenienza. È sensato ritenere che chi proviene da un luogo in cui le donne valgono per legge la metà degli uomini abbia anche una sensibilità minore in fatto di rispetto della loro integrità fisica e psichica.
Chi accusa oggi Salvini di aver creato un clima per cui tutti viaggiano muniti di spray urticante, aumentando quindi la possibilità che qualcuno ne abusi, è lo stesso che non vuol prendere coscienza delle statistiche di cui sopra, fomentando una fobia indiscriminata verso l’uomo bianco che pare essere oggi la maggior minaccia per qualsiasi donna. Si tratta di una lucida follia che ha lo scopo di distrarre la massa dalla vera problematica. Nessun movimento femminista ha mai speso parole per la denuncia delle innumerevoli e variegate violenze perpetrate dagli immigrati afro-islamici di cui l’Europa si sta riempiendo: loro preferiscono marciare contro Trump e ignorare, tanto per fare un esempio, le migliaia di infibulazioni che ogni anno avvengono nel Regno Unito.
Esiste uno spray per difendersi da questa stupidità?
Lorenzo Zuppini