Locri, 13 gen – Vero come la finzione. In queste settimane abbiamo, in maniera spasmodica, sentito parlare delle ragazze dello Sporting Locri, formazione di calcio a 5 femminile, che sono state minacciate dal ‘ndrangheta. Eppure nelle ultime ore la Procura di Locri naviga verso nuovi mari. E se i pizzini trovati nella macchina dall’ex presidente, Ferdinando Armeni, fossero stati auto-fabbricati?
Il procuratore della locride, Luigi D’Alessio, ed il pm, Salvatore Cosentino, stanno vagliando ogni pista, ma si sono sbilanciati arrivando a dire: “Se minacce ci sono state, non sono certo riconducibili alla criminalità organizzata”. Addirittura il Giornale arriva ad ipotizzare che possiamo essere difronte ad “una forma di autoproduzione di pizzini”. Dunque niente mafia all’orizzonte e nemmeno alle spalle, con buona pace dell’intellighenzia dell’antimafia, ma il sospetto che i messaggi ritrovati da Armeni possono essere figli di qualcuno vicino alla società.
L’avvocato, Sabrina Rondinelli, legale del vecchio patron fa decadere anche la possibilità che l’ex fidanzato di una delle calciatrici, possa essere la mano ignota dietro i bigliettini: “L’unica ipotesi che non è da prendere in considerazione è quella passionale che riguarda personalmente Armeni. E questo perché non è stato minacciato solo Armeni come presidente e come persona, ma tutta la compagine societaria. Il signor Armeni è molto spaventato, ed io nei prossimi giorni andrò in Procura e chiederò al magistrato una tutela per questa situazione che si è creata. Armeni e la sua famiglia vanno tutelati”.
Intanto le ragazze sono scese in campo, perdendo 3-2 domenica contro la Lazio, con tutti gli occhi dei media e dei piani alti di politica e calcio pronte a sospingerle. La bolla di sapone che vola sulla Calabria sembra essere esplosa, perché quando si parla di tematiche difficili e cancerose come mafia e ‘ndrangheta, bisogna essere metodici, precisi, senza sbavature. Un bisturi, una lama tagliente. Mentre la squadra si sta preparando per la trasferta di Fasano, Armeni incalza e continua a dichiarare di voler vendere la società. La cordata pronta a rilevare lo Sporting afferma però che mancano documentazione completa e trasparenza. Il mistero si infittisce, o forse no.
Lorenzo Cafarchio