Roma, 2 mag – Il Pd “difensore del lavoro”. Potrebbe essere una bellissima barzelletta, ma dal Nazareno, ieri, sulla pagina Facebook ufficiale, hanno deciso di spacciarla per storia da raccontare agli italiani prima di andare a nanna. I dem italiani, insomma, decidono di passare un primo maggio all’insegna della comicità. Così esilaranti che molti hanno commentato sui social in questo modo: “Letta e compagni hanno scambiato il primo maggio per il primo aprile”.
Pd e lavoro non possono stare nella stessa frase
I principali distruttori del lavoro italiano negli ultimi trent’anni (in tutte le reincarnazioni post-Pci, dal Pds, ai Ds fino all’attuale nome) che si atteggiano a difensori del lavoro. Proprio loro. Per fare una veloce premessa: i principali responsabili della distruzione dell’industria pubblica italiana, dell’abolizione di fondamentali diritti dei lavoratori, dell’emarginazione progressiva dei disoccupati italiani tramite il favoreggiamento dell’immigrazione selvaggia e irregolare, della discriminazione dei poveri italiani pure dalle graduatorie delle case popolari, i principali collaborazionisti del cancro globalizzato che ha raso al suolo l’economia nazionale. Non che a destra non ci siano stati importanti contributi – sia ben chiaro – ma gli alfieri sono coloro che oggi vengono rappresentati dal Nazareno.
Queste stesse persone, si autoproclamano tutte insieme, in un post, “il partito del lavoro”, e poi non contenti ci aggiungono pure “senza retorica“. Tutto troppo divertente per essere vero. O tragico, a seconda dei punti di vista. Ma noi guardiamo la vita così, con il sorriso sulle labbra, e allora prendiamo con ironia le potentissime parole che provengono dalla comunicazione del partito di Enrico Letta e simpaticissima compagnia bella.
Stranamente (salvo gli invasati che crederebbero pure all’esistenza di Biancaneve se glielo raccontassero dalla direzione democratica) il post viene preso a pomodorate. Valerio, un utente, non usa mezzi termini: “Ma carnevale è passato, amigos”. Mentre Massimo è diretto e attacca: “Ma veramente avete avuto il coraggio di scrivere un post del genere. Proprio voi”. E abbondano in ogni dove i riferimenti a un pesce d’aprile con un mese di ritardo.
In compenso, Enrico Letta decide di rincarare la dose e di rendere tutto più divertente, facendo virgolettare una sua dichiarazione nell’ennesimo “manifesto gag” del partito più esilarante del pianeta terra. Non c’è bisogno di citare nulla, vi basti solo l’immagine, la frase e lo sguardo serio del super segretario difensore del lavoro.
Che poi, in realtà, sua eminenza potrebbe avere anche ragione. In effetti, dalle loro parti, l’Italia l’hanno trasformata davvero. Nel senso che lo hanno distrutta.
Un pesce d’aprile in ritardo
Sì, non può essere altro che un gigantesco e ritardatario pesce d’aprile. Altrimenti ci chiediamo, seriamente, chi mai potrebbe credere a una quantità così imbarazzante di panzane. Proferite con una faccia tosta che ha dell’incredibile. Ma noi ringraziamo i dirigenti del Partito democratico. Davvero. In questa epoca di tensioni, depressione e paura per il futuro, c’è tanto bisogno di ridere. E loro come comici, dobbiamo proprio dirlo, sono sempre stati dei campioni assoluti.
Stelio Fergola
2 comments
Standing Ovation per questo articolo!!! Proprio così, ipocrisia allo stato puro. E meno male che c’è gente che ragiona.
[…] – ma forse pensavano fosse il primo aprile – in cui l’autoproclamazione riguardava quella di “partito dei lavoratori”). Fuori dalla realtà e dalla logica, almeno per chi non sia un fessacchiotto […]