Roma, 3 set – “Città di Castello è un luogo sublime, le pale eoliche dovete mettervele nel culo“. Non usa mezzi termini Vittorio Sgarbi che, in uno dei suoi ormai celebri video che mette in circolazione su internet, partendo dalla ricostruzione dei luoghi colpiti dal terremoto spara a zero contro la politica del governo di incentivi alle fonti rinnovabili, che a suo giudizio distruggono non meno degli eventi sismici.
“Voi volete inserire l’orrore di una falsa energia pulita con gli incentivi delle nostre tasse per distruggere per sempre quel paesaggio”, continua il critico d’arte, mettendo a nudo il re con la denuncia delle infiltrazioni criminali: “Tollerare che vi siano banditi, mafiosi delinquenti che vogliono mettere pale eoliche a Mercatello sul Metauro…Mercatello sul Metauro è un luogo di belle straordinaria, con affreschi e dipinti di scuola giottesca, un paesaggio incontaminato. E in quel paesaggio, meglio il terremoto delle vostre pale eoliche!“. Un paragone forse indelicato in questi giorni, ma che Sgarbi giustifica appieno: “Distruggere i paesaggi è una tragedia peggiore del terremoto della natura, perché mentre quello che è stato distrutto puoi tentare di ricostruirlo, quello che tu stupri, che violi, che sfregi, no!”. Prescindendo dalle zone vittime del sisma, un altro esempio è la Sicilia, con il parco dei Nebrodi: “Da Patti a Randazzo, centinaia di pale eoliche, sopra delle tholos, dei monumenti antichi, segnalati, vincolati, alte 185 metri!”.
“E’ evidente – conclude Sgarbi – che chi fa la retorica del terremoto e intanto medita di violare, di sfregiare i paesaggi, è in piena contraddizione. Occorre definire in modo chiaro che la violenza al territorio è pari alla violenza del terremoto“.