Torino, 23 set – 3-1-0=10. Non è una formula matematica astrusa e ai limiti della logica, ma il cammino del Torino in queste prime quattro giornate di campionato. Tre vittorie, un pareggio contro l’Hellas e zero sconfitte. Quello che stasera, al Bentegodi di Verona affronterà il Chievo di Maran a quota sette punti, è un Toro da corsa, un Toro come non se ne vedevano da decadi.
Secondo in classifica, era dall’annata 1993-94 che non partiva così bene, alla quinta in quella stagione si scontrò con il Parma di Asprilla che liquido i granata con una tripletta. L’Inter capolista è a due passi, mentre sono sei quelli di vantaggio sui cugini bianconeri.
I segreti della corrida ai piedi delle Alpi sono, essenzialmente due, Urbano Cairo alla presidenza e Giampiero Ventura al timone. Cairo, al decimo anno da presidente, è passato attraverso tutti i mari, dalla burrasca, retrocessione nel 2009, fino a perdere la rotta, tre anni di fila nel purgatorio della B, per ritrovarla, qualificazione in Europa League e ottavi di finale centrati la scorsa annata. In panchina il marinaio genovese Ventura, in sella dal 2011, ha capito, fin da subito, di avere a che fare con un’attrice da troppo tempo lontana dai palcoscenici che merita. Ferita e senza identità viene presa per mano dall’ex, tra le tante, Lecce e Sampdoria, che l’accompagna la dove l’aveva portata Mondonico, non tanto distante, dalle reti di Graziani&Pulici. Ad un passo dalle stelle.
Senza gli infortunati Maksimovic, Avelar e Farnerud il Toro punta forte sul suo ariete Fabio Quagliarella – Gianluca Petrachi, d.s. granata, ha invocato la convocazione in nazionale per lui – già a quota quattro reti, mentre in mediana sta sbaragliando la concorrenza Daniele Baselli, a segno nelle prime tre giornate di campionato, con in aggiunta il Bruno Peres visto domenica contro i blucerchiati, dopo le prime gare di assestamento, ai livelli della segnatura contro la Juventus, lo scorso dicembre, dopo una corsa a perdifiato per 78 metri in 12 secondi.
A questi si aggiungono Belotti, Zappacosta, Acquah, Obi, Avelar e Ichazo tutti i volti nuovi dei granata, per una spesa complessiva di 26 milioni di euro nell’ultima sessione di mercato, a cui va aggiunto l’acquisto di Baselli e il riscatto della metà di Benassi. Questi nomi proiettano l’undici di Torino tra le squadre futuribili del massimo campionato -l’unico over 25 è Avelar – con la testa al futuro, ma anche ad un presente luminoso che può far rima con Europa.
Lorenzo Cafarchio
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