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Saviano: “Italia a vocazione mafiosa”. Dalla Chiesa replica: “Vergognoso”

by Stelio Fergola
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Saviano mafia

Roma, 26 sett – Roberto Saviano dice che l’Italia è a vocazione mafiosa. Sai che novità, dirà qualcuno. Lo scrittore sulla criminalità organizzata ha costruito un’intera carriera e addirittura una sottospecie di immagine di eroe, grazie a scorte assegnate seguendo logiche quanto meno bizzare e tanta, tanta pubblicità. Di conseguenza, non stupisce un’affermazione del genere.

Saviano: “L’Italia a vocazione mafiosa”. Ma i figli di chi è stato ucciso dalla mafia lo sbugiardano: “Vergognoso”

Saviano campa sulla mafia, e non può che esprimersi quando avviene un fatto comunque importante come la morte del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro. Considerato che ormai da anni si esprime su tutto il resto, non si potrebbe interpretare diversamente. Certo, potrebbe evitare di farlo con la solita, stucchevole retorica, per di più offensiva nei confronti di famiglie che nella lotta alla mafia hanno perso parenti, spesso genitori e amici. I fratelli Dalla Chiesa sono tra questi, Nando e Rita. Il primo attacca Gomorra definendola una serie dannosa a livello pedagogico, la seconda etichetta come “vergognoso” il tweet di Saviano, usando queste parole: “Quello che ha detto è una cosa vergognosa. Siamo un Paese che ama la legalità, che vuole vivere nella legalità, che lotta per la legalità. Lottasse anche lui”. Dalla politica anche Raffaella Paita attacca: “Saviano ha insultato il popolo italiano e quei servitori dello Stato che hanno rischiato e perso la vita”.

L’infamia contro un popolo

L’Italia è talmente “a vocazione mafiosa” che rispetto a tutti gli altri Paesi mafiosi (dunque Usa, Russia, Cina, Giappone su tutti) ha sviluppato la cultura antimafiosa più diffusa e forte, nonostante tutto, nonostante difetti incontestabili, nonostante una lotta che è spesso bloccata nel guado e nel fango. Se è vero che in Italia esiste una forte cultura mafiosa, è anche vero che antropologicamente essa abbia generato il suo opposto, il suo esatto contrario, in maniera che in altri contesti – sotto questo profilo similari- non si è manifestata. Se si pensa che Paesi come il Giappone la loro mafia l’hanno addirittura istituzionalizzata ufficialmente, mentre noi, con tutti i nostri limiti, continuiamo per lo meno a rifiutarla in linea di principio etico, abbiamo un quadro di come sia marcio e putrido il giudizio che non fa autocritica – perché quella sarebbe ed è sana – ma demonizza il popolo italiano addirittura dal punto di vista genetico, senza ammetterlo esplicitamente perché hey, siamo antirazzisti (il dettaglio è che siamo sempre pronti ad esserlo con gli altri meno che con noi stessi) e non si può mica ammettere il cortocircuito. L’Italia è talmente a vocazione mafiosa che ha generato i maggiori eroi e martiri contro la mafia: Chinnici, Giuliano, Falcone, Borsellino. E continua a partorirne, tanto per ribadire quanto siamo geneticamente maligni.

Stelio Fergola

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