Roma, 7 set – “Tenete i bambini lontani dalla politica” è una frase decisamente ipocrita, un po’ come “tenete la politica lontana dagli stadi”. In entrambi i casi, viene detta per lo più da chi, per primo e per anni, ha portato la sua politica negli stadi e presso i bambini. Insomma, dietro le buone intenzioni c’è il solito strabismo ideologico. Basti vedere, al riguardo, le polemiche che hanno accompagnato una foto, tratta dall’evento “Ritorno a Camelot”, organizzato dal Veneto Fronte Skinheads a Revine, in provincia di Treviso, in cui si vede un gruppetto di ragazzi e ragazzini intenti in quello che, in alcuni casi, sembra un saluto romano (ovviamente presto diventato “saluto nazista” sulla stampa).
L’episodio è stato segnalato dall’Anpi, che, a differenza dell’evento in oggetto, campa di soldi pubblici e deve sempre dare prova della propria indispensabile utilità. “Questa è l’inculturazione della fede fascista nei piccoli. È esecrabile, sul piano anzitutto educativo, il comportamento dei genitori. E questi genitori andrebbero perseguiti per la strumentalizzazione di cui si sono resi protagonisti”, hanno detto i “partigiani”. Ovviamente nulla è possibile sapere del contesto (che potrebbe benissimo essere giocoso o goliardico) di quella foto, tratta peraltro da un profilo facebook privato, fatta a un evento privato, tenuto su un terreno privato. Ma non è neanche questo il punto.
Il punto è che di “strumentalizzazione” e di “inculturazione” (?) questi signori non dovrebbero proprio parlare. Almeno finché esisteranno asili (e sottolineiamo asili) in cui le canzoni di una sanguinaria guerra civile vengono insegnate ai bambini come se si trattasse della Vispa Teresa. E se non si è troppo piccoli per subire la “decostruzione degli stereotipi di genere”, ovvero per subire una rieducazione che è tutta politica e che è basata su un fanatismo ideologico senza pari, non si è troppo piccoli neppure per fare una foto ironica, anche se a qualcuno può non piacere. Se non altro, lì i bambini sorridono tutti. Qualche anno fa, sul palco di un’assise antiberlusconiana al Palasharp di Milano, venne dato il microfono a un tredicenne che sproloquiò di Costituzione e conflitto di interessi di fronte a una folla osannante. Durante tutto l’intervento, non sorrise mai.
Adriano Scianca
8 comments
Ben detto, autore dell’articolo, hai espresso quello che ho pensato anche io quando ho assistito alla polemica e poi il saluto romano che diventa nazista è ridicolo
Tenete i bambini lontani dall” ANPI…..anche l’acronimo e’ un po’ ambiguo…
Mi domando se l’ANPI abbia sollevato obiezioni quando i froci hanno usato i neonati per promuovere le loro manofestazioni politiche
Considerando che i fascisti amavano l’Italia e i partigiani comunisti (come Togliatti) si vergognavano di essere italiani e tanto amavano la Russia di Stalin che avrebbero voluto che l’Italia diventasse una colonia russa, non vedo cosa ci sia di male ad aver fatto il saluto fascista, anzi, oggi come oggi (essendo in pochi ad amare l’Italia), è un onore!
carissimo sig. Scianca, ogni volta che insorgono queste polemiche dovrebbe sempre sottolineare che questi signori (anpi, pd, pci, sel, fi ecc. ecc.) sono vigliacchi, traditori, ipocriti, falsi e non amano nè la loro patria nè il loro popolo.
Alle elementari (sono del 1977) ci facevano cantare,bella ciao.
Ogni commento mi sembra superfluo….
Saluti Romani ✋
Il Saluto Romano è stato, è, e sarà un Onore all’Italia vera italiana!
Foto bellissima.