Roma, 17 apr – Un’altra rapina, un’altra volta compiuta da un gruppo di rom. Le vittime due fidanzatini adolescenti, massacrati di botte per poter rubare il cellulare di uno dei due. È successo a Roma, a Villa Bonelli, nel pressi di via della Magliana.
Ad avere la peggio è stato il fidanzatino di 14 anni, finito all’ospedale con la mandibola rotta. Tutto è accaduto venerdì pomeriggio, poco dopo le 17. La coppia di fidanzatini adolescenti fa una passeggiata nel parco di Villa Bonelli, poco distante dal Municipio XI. Un gruppetto di rom li nota, e soprattutto vede che il ragazzo ha con sé un iPhone X, costoso e di ultima generazione. Decide così di rapinarli. Li pedinano e quando la coppietta è seduta su una panchina parte l’aggressione.
Prima gli insulti, poi si passa a calci, spintoni, strattonamenti per rubare il prezioso telefono. Quando il ragazzo cerca di proteggere il suo smartphone i rom si arrabbiano ancora di più e cominciano a pestare di brutto, al volto e alle costole. Sono in quattro contro uno, con la ragazzina, di 13 anni che viene costretta a guardare il pestaggio tenuta per i capelli.
Al termine i due ragazzini, derubati del telefono e di una catenina al collo del ragazzo, sotto choc riescono a chiamare i soccorsi, intervengono i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, che stanno ancora indagando sull’accaduto, e il povero 14enne viene ricoverato in codice rosso all’ospedale San Camillo. Ha rimediato la mandibola fracassata, molte escoriazioni, e almeno 30 giorni di prognosi. Ma poteva andargli molto peggio.
I rom scappano in direzione della vicina fermata dell’autobus e di loro si perdono le tracce. La ragazzina, che a cui i quattro rom hanno risparmiato la rapina dello smartphone, chiama i soccorsi e descrive loro quel che ricorda dei rapinatori. I ricordi sono confusi a causa dello choc: parlano di ragazzi tra i 17 ed i 18 anni, che parlano come i rom, tutti hanno capelli corti e scuri. Uno di loro aveva una tuta rossa, gli altri abiti scuri.
Anna Pedri
Roma, fidanzatini massacrati di botte dai rom per uno smartphone
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4 comments
Si chiamano zingari
Potrebbe essere i genitori di questi giovani ragazzi rapinati siano anche a favore della immigrazione! Sarebbe ovviamente il colmo!
Rasisdi!
Ai campi di lavoro, sine die … il lavoro rende liberi !