Roma, 2 giu – Ancora norme poco chiare e tariffe opache: le compagnie telefoniche di nuovo sotto accusa da parte del Garante dalle Comunicazioni. Secondo l’AgCom, Tim e Wind avrebbero imposto ai loro clienti – diretti all’estero per vacanza o lavoro – delle tariffe di roaming non coerenti con i regolamenti europei 2120/2015 e 531/2012. Ed entrambe le società sarebbero state a riguardo poco chiare e trasparenti. Il Garante diffida Wind dal tenere in vita la sua “Offerta consentita dalla nuova regolamentazione” e Tim la sua “Europa Daily Basic”. Il Garante si è mosso su impulso delle associazioni Aduc e Ctcu. La tariffa di Tim prevede un costo fisso di 3 euro al giorno, offrendo in cambio 100 minuti di chiamate in uscita, 100 minuti di chiamate in entrata e 100 sms.
Per il traffico dati, un costo di altri 3 euro al giorno permette di navigare fino a 300 mega di dati. Secondo Tim, in realtà, la tariffa contestata viene applicata solo a chi non ha in corso una delle specifiche offerte della società per il roaming estero. Chi ad esempio ha già attivato “Tim in Viaggio Full” non può finire dentro “Europa Daily Basic”. Ma per il Garante questo non è abbastanza. Ad aggravare la posizione della società telefonica le “carenze informative” verso i clienti diretti all’estero. La tariffa di Wind costa 2 euro al giorno e assicura, una volta all’estero, 15 minuti di chiamate in uscita, 15 minuti di chiamate in entrata, 15 sms e 50 mega di traffico Internet. Chi non accetta questi prezzi può optare per una “Eurotariffa” che costa 23,1 centesimi al minuto per le chiamate in uscita; 6,1 centesimi al minuto per le chiamate in entrata; 7,3 centesimi per sms. Wind ha invocato le deroghe alle regole Ue possibili nella “fase transitoria”. In questa fase, la società telefonica avrebbe il diritto di “applicare automaticamente alla sua clientela: a) un sovrapprezzo aggiuntivo rispetto alle offerte domestiche; b) un pacchetto di servizi con volumi a scelta dell’operatore”.
Secondo il Garante, tuttavia, anche in questa fase un eventuale sovrapprezzo non può superare – come somma totale – “0,19 euro per minuto di chiamate effettuate, 0,06 euro per sms inviato e 0,20 euro per mega di traffico dati”. L’Autorità ha poi ritenuto opportuno adottare un generale atto di indirizzo per tutti gli operatori in ordine all’applicazione della nuova normativa a tutti i piani nazionali esistenti ed ad una maggiore trasparenza informativa nei confronti della clientela, finalizzato ad una rimodulazione di offerte roaming preesistenti. Gli operatori hanno tempo fino al 30 giugno 2016 per adeguare le proprie tariffe e comunicare all’Agcom le azioni intraprese.