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Rivalutiamo la bellezza del “gufare”

by Stelio Fergola
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Roma, 2 dic – Diciamolo, gufare è un’attività sottovalutata. La depressione tradizionale dei tifosi italiani, perfino quando vincono un altro po’, ha stufato e va contraddetta anche solo polemicamente. E allora ecco che i Mondiali di calcio in Qatar ci offrono nuovi spunti per recepire la nostra esclusione in un modo più leggero e divertente: quello di gufare sulle rivali. Del resto non possiamo fare altro. Il resto è ininfluente: chi vuole bene alla nazionale italiana di calcio spera riprenda il bel cammino intrapreso con la vittoria degli Europei 2020. Chi la detesta in modo più o meno ufficiale continuerà a martellarsi da solo. Noi preferiamo prenderla con la giusta ironia.

La bellezza del “gufare”

Gufare ha un suo senso. Specialmente se è un istinto diretto alle rivali titolate ai campionati del mondo. In ogni caso, meglio gufare che deprimersi. Allora grazie Germania, prima, grande soddisfazione di questo triste torneo in cui noi non ci siamo. Grazie tedeschi perché siete già fuori, soprattutto considerando i 4 titoli mondiali al pari dei nostri. Grazie Kai Havertz, il più triste “uomo partita” della storia dei mondiali di calcio, eletto tale dopo la vittoria per 4 a 2 dei tedeschi sul Costa Rica, che però non basta ai “crucchi” per passare il turno. Ecco qui, in quella espressione, la soddisfazione della gufata. Rivalutiamola, è una nobile arte.

Gufare ai mondiali

Gufiamo senza ritegno

Gufiamo senza ritegno, sì. Abbiamo gufato la Germania che ci ha regalato la prima, grande, gioia. Ora così, senza pensarci, continuiamo a farlo. Rigorosamente in ordine di titoli mondiali vinti, quindi gufiamo Brasile senza alcuna dignità o rimorso. E poi gufiamo  Francia, Argentina e perché no, pure Uruguay. Solo in ultima istanza Spagna o Inghilterra. Perché è bello non avere nessuna pietà e non farsi confondere da sentimenti ininfluenti. In fondo si gufa anche quando si partecipa alle competizioni. Si pensi agli scorsi europei che ci hanno visto vincitori. Chi non ha gufato per l’eliminazione della Francia agli ottavi di finale, a prescindere dal nostro cammino, alzi la mano: “i fatti si incaricherebbero senz’altro di dichiararlo spergiuro”, per usare una citazione politica.

Stelio Fergola

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1 commento

fabio crociato 2 Dicembre 2022 - 1:42

Sul termine gufare, per quello che ho percepito anche di persona, forse non c’è molto da essere ordinari. E’ un sentire, un trasmettere incontenibile a volte anche inconsapevole che fa danni a chi ti ha procurato danni ingiustamente. Rientra nel Karma.
Il football resta un gioco, se davvero consente di gufare vuol dire che è diventato un non-gioco e su questo, scusatemi, c’è materia da criticare alla grande. Italia o gufi permettendo.

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