Roma, 22 set – Repubblica ora fa propaganda direttamente per la miseria. Non solo: ci invita a provare una sottospecie di felicità che ci porterà la miseria stessa, dettata dalle stagioni fredde, da vivere a consumo ridotto di gas e luce, a causa del caro energia. Una povertà non ancora certa, ma altamente probabile. Ma incredibilmente gratificante, secondo qualcuno.
Repubblica e la propaganda per la miseria
Per Repubblica la sintesi è “viva la miseria”. Il delirante articolo pubblicato quest’oggi, in buona sostanza, afferma questo. Una esaltazione degli stenti in arrivo per il caro energia che ha del demenziale e anche del grottesco. La società è piena di tonti, per carità, per cui non dubitiamo (per quanto la cosa susciti amarezza) che qualche disagiato si fara pure ammaliare dallo scritto di Francesco Piccolo, l’autore geniale del pezzo. Che prova a porla sul “biografico”, come a lanciare una sorta di lezione di vita a noi infami materialisti, incapaci di cogliere la meraviglia della povertà in arrivo: “Di tutti gli anni che ho vissuto finora, una gran parte sono stati con l’annuncio, in estate, di un autunno nero dell’economia. Eravamo in vacanza, o eravamo tornati, e ci dicevano che dovevamo prepararci al peggio. Ogni volta il motivo era diverso, ma aveva sempre a che fare con l’economia. Sia quella mondiale, sia quella della spesa quotidiana di ogni individuo”.
Il saggio, insomma, ci spiega cosa sia la miseria. E già nel sottotitolo, perché dovremmo esserne addirittura contenti: “Tireremo il piumino sul naso davanti alla tv, non cuoceremo la pasta e lavoreremo di più per pagare luce e gas. Ma come per le domeniche a piedi, forse saremo un po’ felici“. Che profondità di pensiero, caro Piccolo. Fa specie, però, che valori tanto profondi vengano dispensati con particolare puntualità in questo momento storico, in cui il caro energia rischia di massacrarci. E fa ancora più specie che tanta “spiritualità” – senza che venga chiamata tale, non sia mai – venga fuori da uno dei maggiori diffusori di idee materialiste presenti nel nostro sistema culturale, ovvero il giornale per cui lei collabora. Suona un po’ come i “pray for” emergenti dopo gli attentati terroristici: in un mondo di atei, al momento giusto ci si autoconvince perfino di essere credenti.
Questo per dire una sola cosa: il sacrificio è sì un valore, ma l’esaltazione di una miseria subita, dovuta a biechi motivi internazionali che non c’entrano nulla con lo spirito, è viscida, oltre che semplicemente vergognosa: Repubblica, tanto per cambiare, è ancora una volta protagonista in tal senso.
Il paragone con le “domeniche a piedi”
Per Repubblica amante della miseria, stare al freddo e svenarsi per pagare le bollette della luce e del gas è come passeggiare a piedi la domenica. Proprio la stessa cosa. A Piccolo ci permettiamo di far notare un minuscolo dettaglio: le passeggiate a piedi sono gratuite (e magari dopo è anche possibile farsi una doccia, ma, non sia mai, non vorremmo mai sentirci troppo “infelici”). Passeggiare non comporta il rischio della povertà o degli stenti. Ovviamente, ci sentiamo anche abbastanza imbecilli a far notare questo aspetto. Ma si sa, con la propaganda liberal progressista ci si deve abbassare almeno un po’. Per parlare di cose talmente ovvie che, non lo neghiamo, ci vergogniamo anche solo di dover sottolineare.
Stelio Fergola
2 comments
Ma loro hanno sempre l’ arma segreta: una bella canna fumante. Se non basta e non basterà, giungeranno sino all’ acido al bisogno.
Si vede che quelli di #Repubblica non ci capiscono un cazzo di economia e finanza e scrivono senza sapere di che parlano.
Fossi io l’editore li avrei già licenziati.
Il prezzo del gas, come quello del petrolio, è in calo come caxxo si fa a scrivere putt…ate del genere.
Per chi vuole verità anziché stronzate prezzolate i prezzi del gas al New York Mercantile Exchange alias NYMEX
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e i prezzi del petrolio
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