Roma, 13 giu – Sembra che l’Occidente non sia mai “sazio” di aborto. Possibilità concessa da decenni, ma non sembra mai abbastanza. D’altronde, su queste pagine, abbiamo riflettutto anche di recente sulla questione: l’interruzione di gravidanza sembra un’ossessione, come sembra ossessivo l’atteggiamento a volerla rendere sempre più estrema, sebbene non ci sia praticamente nessuno che la ostacoli. Chi lo fa, invita semplicemente alla riflessione, al tentare per lo meno di immaginare alternative, com del resto la stessa legge 194 italiana prevede. Eppure non è mai abbastanza. L’ultima prova, la bozza del G7 di Borgo Egnazia, che, come riportato dall’Ansa, ha suscitato le ennesime discussioni.
L’Occidente ossessionato dall’aborto “ancora più libero”: l’ultima ridicola polemica
Il fatto che da decenni si diffonda sempre di più l’espressione “diritto all’aborto” la dice lunga. È un’espressione che non ha alcun senso, perché l’aborto, anche nelle intenzioni di chi lo ha introdotto legalmente, non è “un diritto”, ma semmai un’eventualità estrema. Da cercare di scoraggiare il più possibile, come – lo ripetiamo – la stessa legge italiana prevede. Invece sembra diventata una cosa di cui andare fieri, da proteggere e perché no, da rafforzare ulteriormente in non si capisce bene quale direzione, dal momento che nelle modalità legalmente previste è perfettamente possibile ricorrervi. Nella narrazione dei leader occidentali e soprattutto della cultura mainstream che anima l’intero Occidente, pare quasi di parlare di uno strumento da attuare di nascosto, il che è ridicolo.
La bozza del G7 in partenza non contiene più il punto in cui i Sette sottolineavano l’importanza di garantire “un accesso effettivo e sicuro all’aborto” (ancora, per l’ennesima volta: ma cosa diamine ci sarebbe da “sottolineare”?). Lo chiedevano soprattutto Francia e Canada, in continuità con il precedente G7 di Hiroshima dove invece si ribadiva (ancora, per l’ennesima volta, autocitazione) di “accesso legale e sicuro”.
L’Italia – una volta tanto – è meno allineata
L’Italia è un po’ meno allineata sulla “ossessione all’aborto ancora più libero”. Questo perché Giorgia Meloni ha deciso di rafforzare il dialogo nei consultori con le associazioni Pro Vita. Apriti cielo, non vorremmo mica contestare il “più aborto” che non ci soddisfa mai anche se è possibile praticarlo da cinquant’anni? Perché il “più aborto” è quello francese, che inserisce in Costituzione il “diritto” (ancora) e allora ci sono sensibilità diverse, e allora non va bene perché devono essere tutte uguali, tutte nella stessa direzione, ovviamente quella dell’interruzione che deve valere per forza come il pane a tavola e il diritto a vivere. A dire il vero, meno del diritto a vivere, ma sono dettagli…
Stelio Fergola