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Pressioni e denaro, come Gates ha manovrato la gestione globale della pandemia

by Francesca Totolo
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Gates

Roma, 29 set – Dopo aver tratteggiato le ingerenze di Bill Gates sulla gestione pandemica, sull’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e sui media in un precedente articolo, passiamo ora ad analizzare l’inchiesta realizzata dalla testata americana Politico con la tedesca Welt, intitolata “Come Bill Gates e i suoi partner hanno usato il loro potere per controllare la risposta globale al Covid, con poca supervisione”. L’inchiesta evidenza che “quattro organizzazioni non governative, lavorando a stretto contatto, hanno speso quasi 10 miliardi di dollari per rispondere al Covid in tutto il mondo senza alcun controllo dei governi”.

La rete globale di Bill Gates

Mentre i governi nazionali inizialmente non riuscivano a gestire l’emergenza causata dal Covid-19, quattro organizzazioni iniziavano a imporre le loro ingerenze: “Quello che è seguito è stato un passaggio di potere costante, quasi inesorabile, dai governi sopraffatti a un gruppo di organizzazioni non governative che, armate di esperienza, sostenute da contatti con i più alti vertici delle Nazioni occidentali e rafforzate da relazioni ben consolidate con le case farmaceutiche, hanno assunto ruoli spesso svolti dai governi, ma senza la responsabilità dei governi”. Le quattro organizzazioni hanno immediatamente identificato i potenziali produttori di vaccini e hanno provveduto a fornire finanziamenti mirati per lo sviluppo di test, trattamenti e farmaci. Come scrive Politico, “hanno usato il loro potere nei confronti dell’Organizzazione mondiale della sanità per aiutare a creare un ambizioso piano di distribuzione mondiale per la diffusione di cure e vaccini ai Paesi poveri, anche se alla fine non sarebbero riusciti a mantenere le promesse originali”.

Le quattro organizzazioni sono la Bill & Melinda Gates Foundation, la Gavi (Global Alliance for Vaccines and Immunisation), fondata da Gates per distribuire i vaccini nei Paesi a basso reddito, la Wellcome Trust, fondazione britannica impegnata nella ricerca con un budget miliardario che aveva già collaborato con la Gates Foundation, e la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi), il gruppo internazionale di ricerca e sviluppo di vaccini che la fondazione di Gates e la Wellcome Trust hanno creato nel 2017. Quindi, le quattro organizzazioni sono tutte legate al fondatore della Microsoft che, peraltro, si è schierato in difesa dei brevetti delle case farmaceutiche riguardanti i vaccini contro il Covid-19. C’è anche un sistema di porte girevole tra queste quattro organizzazioni e l’Organizzazione mondiale della sanità, sottolinea Politico: “Ex dipendenti dell’Oms ora lavorano alla Gates Foundation e alla Cepi; alcuni, come Chris Wolff, vicedirettore delle partnership nazionali presso la Gates Foundation, occupano posizioni importanti nell’Oms”. Kate Elder, consulente senior per le politiche sui vaccini di Medici senza frontiere, si è chiesta: “Cosa rende Bill Gates qualificato per dare consigli e suggerire al governo degli Stati Uniti la destinazione delle enormi risorse (predisposte per la gestione pandemica, ndr)?”.

Secondo un’analisi riportata da Politico sulle attività di lobbying, le quattro organizzazioni hanno speso almeno 8,3 milioni di dollari per fare pressioni sugli Stati Uniti e sull’Unione europea. Gli effetti di questa attività lobbistica si sono visti nei finanziamenti dei governi nazionali e sovranazionali in favore delle suddette organizzazioni. Gli Usa finanzieranno la Cepi con 500 milioni di dollari nei prossimi cinque anni. La Commissione Ue ha stanziato 300 milioni di euro in favore della Gavi, mentre i governi Conte bis e Draghi hanno erogato 250 milioni di euro all’alleanza fondata da Gates per il progetto Act-A. Insomma, il ritorno sull’investimento di lobbying delle quattro organizzazioni è stato decisamente ingente. “Nel Regno Unito, queste organizzazioni di solito si incontravano più volte al mese con i ministri per discutere di argomenti come i test Covid, le sperimentazioni cliniche e la capacità di produzione. Alcuni di quegli incontri includevano il primo ministro Boris Johnson. Bill Gates e Melinda French Gates, la sua ex moglie, hanno parlato direttamente con l’allora cancelliera tedesca Angela Merkel della distribuzione del vaccino Covid”, scrive Politico.

Per inquadrare ancora meglio le ingerenze della quattro organizzazioni nella gestione globale della pandemia, è utile ricordare che Bill Gates è il secondo maggior finanziatore dell’Organizzazione mondiale della sanità, dietro soltanto agli Stati Uniti. Ciò spiega perfettamente il ruolo centrale svolto dalla fondazione di Gates, dalla Gavi, dalla Cepi e dalla Wellcome Trust nel progetto dell’Oms noto come Access to Covid-19 Tools Accelerator (ACT-A), il quale aveva come obiettivo la fornitura di vaccini e test ai Paesi a basso reddito attraverso il Covax Advance Market Commitment, un consorzio speciale gestito appunto dalle quattro organizzazioni. Sebbene il sito di Acta-A tenga traccia di tutti i fondi stanziati (23 miliardi di dollari) andati direttamente nelle casse della Gavi e della Cepi, “è quasi impossibile dire esattamente dove sia andato tutto”, evidenzia l’inchiesta di Politico. Ben 5,7 miliardi di euro sono stati elargiti direttamente dai governi occidentali e dalla Commissione europea. Questi ultimi stanno vigilando su quei fondi che derivano dai contributi pagati dai cittadini?

Politico evidenzia che, mentre ACT-A ha dedicato la maggior parte del suo tempo e delle sue risorse ai vaccini, pochi fondi sono andati al miglioramento dei sistemi sanitari sul campo: “Dei 23 miliardi di dollari raccolti da ACT-A e dalle sue agenzie, tra cui Gavi e Cepi, solo 2,2 miliardi di dollari sono andati al rafforzamento dei sistemi sanitari, secondo il tracciamento dei finanziamenti dell’Oms”. Non bisogna dimenticare, peraltro, che queste organizzazioni hanno pure inviato dosi di vaccino in Africa già scadute.

I soldi comprano l’influenza

Intervistato da Politico, Lawrence Gostin, professore della Georgetown University specializzato in diritto della salute pubblica, ha evidenziato: “I soldi comprano l’influenza. E questo è il peggior tipo di influenza. Non solo perché è denaro, anche se è importante, perché quel denaro non dovrebbe dettare la politica, ma anche perché è un accesso preferenziale, a porte chiuse”. Gostin ha anche affermato che tale potere, anche se spinto da buone intenzioni e competenze, è “antidemocratico, perché è straordinariamente non trasparente e opaco” e “lascia indietro la gente comune, le comunità e la società civile”. Concludiamo sottolineando un passaggio fondamentale dell’inchiesta di Politico: “Funzionari degli Usa, della Unione europea e dell’Organizzazione mondiale della sanità hanno ruotato attorno a queste organizzazioni come dipendenti, aiutandole a consolidare le loro connessioni politiche e finanziarie a Washington e Bruxelles”.

Francesca Totolo

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1 commento

Prof. Massimo Sconvolto 1 Ottobre 2022 - 12:26

Cit. I”I soldi comprano l’influenza”

Ci sarebbe da estendere il concetto posto che i soldi spesi per generare la #Pandebufala sono un mero investimento per moltiplicare i soldi stessi perché i soldi buttati nel cesso, scusate, in vaccini dai governi tornano a #Gates che è dietro l’istituto inglese Pirbright Institute che ha brevettato nel 2015 i vaccini contro il #Covid

Vedasi l’aggiornamento 18 aprile 2020 al mio articolo sulla #Pandebufala

https://massimosconvolto.wordpress.com/2020/03/21/boccalone-virus/

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