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Pisacane, una storia da raccontare: “giocatore dell’anno” per il Guardian

by Lorenzo Cafarchio
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PisacaneCagliari, 30 dic – Fabio Pisacane più di Lionel Messi. Fabio Pisacane più di Cristiano Ronaldo. In molti storceranno il naso, chiedendosi da dove spunti questo nome che rievoca le rivolte dell’800 campano. Il difensore centrale, in forza al Cagliari, è stato premiato dal The Guardian “per la sua straordinaria determinazione a raggiungere la serie A”. In buona sostanza giocatore dell’anno. Ma riavvolgiamo il nastro. Pisacane nasce a Napoli il 28 gennaio 1986 nei Quartieri Spagnoli. Luoghi difficili che induriscono l’anima. “Una volta stavamo giocando e a 5 metri da noi hanno ucciso una persona. Ci siamo fermati un attimo, poi abbiamo ripreso. Da quelle parti, fatti così erano normali”. Passano gli anni quando nel 2000 viene notato dalle giovanili del Genoa e portato in Liguria. La vita lo aspetta al varco e lo colpisce duramente. Ha solo 14 anni quando gli viene diagnosticata la sindrome di Guillan-Barré

Una mattina prova ad alzarsi, ma rimane bloccato. Un paralisi completa, la corsa in ospedale, venti giorni di coma, tre mesi e mezzo di ospedale. Ai media inglesi ha rilevato: “Una cosa così ti può mandare fuori di testa. Ho anche pensato che non avrei più giocato a calcio. Ma mai che il male mi volesse uccidere; solo che intendesse trasmettermi qualcosa di buono”. Un carattere d’acciaio, una potenza di volontà immane. Il tempo passa, eppure le prove non sono finite.

Il 28 maggio 2005 allenatore del Genoa, Serse Cosmi, gli dà fiducia. Esordisce contro il Catanzaro, ma la sua esperienza genoana è già al termine e comincia un lungo pellegrinaggio. Prima Ravenna, poi Cremonese, Lanciano, Lumezzane, Ancona ed ancora Lumezzane. Qui la carriera di Pisacane incontra il calcioscommesse. I bresciani giocano contro il Ravenna, sua ex squadra, ed il direttore sportivo giallorosso, Giorgio Buffone, chiama il difensore per accordarsi sull’esito della partita. Arriva una proposta da cinquantamila euro. Pisacane informa il suo allenatore, Davide Nicola, ed insieme a lui si muove per denunciare il d.s.. I ravennati vengono penalizzati di sette punti in classifica e Buffone arrestato.

Cesare Prandelli, per ricompensare il suo spirito genuino, lo convoca ad un allenamento in nazionale alle porte di Euro 2012. Ma il calcio, come l’esistenza, non finisce mai di regalare sorprese. Si trasferisce alla Ternana dove viene insignito del “Thyrus d’oro”, per la sua lealtà sportiva, mentre la FIFA lo nomina ambasciatore. Si spalancano, in Umbria, le porte della serie B. Nel 2013 Massimo Rastelli, tecnico dell’Avellino, lo vuole in Campania. Il sodalizio continua anche con il trasferimento dell’allenatore in Sardegna. Pisacane lotta, insegue il suo sogno, sbrana gli avversari ed ottiene la promozione nell’Olimpo del calcio italiano. La serie A.

Il 19 settembre scorso il punto più alto. Esordisce nel massimo campionato tricolore durante la gara Cagliari-Atalanta. Nel dopo partita le lacrime davanti ai giornalisti, un’attesa lunga 16 anni. Dalla malattia, alla Lega Pro, passando per il calcioscommesse. Zdenek Zeman una volta proferì: “Il calcio oggi è sempre più un’industria e sempre meno un gioco”. Per una volta ritorna la favola di un uomo più forte del destino. 1-0 palla al centro.

Lorenzo Cafarchio 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Marco 31 Dicembre 2016 - 11:53

Tutto quello che avete scritto può essere vero, ma gli avversari che lo affrontano in serie A non sono inteneriti proprio per nulla dalle sue vicende personali e ci sono grossi problemi in difesa per il Cagliari anche per lui. Speriamo Giulini apra il portafoglio pur consistente della Cagliari Calcio e prenda finalmente giocatori da serie A.

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